Lanciano, bacia e palpeggia la dipendente: commercialista condannato

Un anno, 8 mesi  e risarcimento di 10mila euro. La difesa: denuncia nata da una controversia di lavoro

LANCIANO. Palpeggiò la dipendente, le diede due baci sulla guancia per festeggiare un lavoro portato a termine con successo. Ma, per questa esultanza “particolare”, N.B., 72enne, commercialista frentano, prima è finito a processo per violenza sessuale e ora per lui è arrivata la condanna da parte del tribunale collegiale a un anno e 8 mesi di reclusione e il pagamento di un risarcimento danni in via equitativa di 10.000 euro. Si è chiuso dopo due anni e mezzo di udienze il processo per la violenza sessuale subita da una dipendente, sul posto di lavoro dal proprio capo.

I fatti risalgono all’11 novembre 2014. Quel giorno, negli uffici del commercialista oggi 72enne  si festeggiava perché la dipendente aveva ottenuto un risultato brillante. Ma, secondo l’accusa, sostenuta in aula dal sostituto procuratore Francesco Carusi, la festa non finì con strette di mano e felicitazioni, ma con una presunta violenza.
Un fatto che portò prima la dipendente a chiedere dei giorni di malattia, poi a dare le dimissioni. In aula il legale dell’uomo, Italo Colaneri, del foro di Chieti, ha cercato di dimostrare l’innocenza del commercialista spiegando che non ci fu alcun atto di violenza e che «questa denuncia sarebbe nata da una controversia di lavoro intentata dalla ex dipendente, con richiesta di risarcimento danni. Sarebbe stata una strumentalizzazione, vista la causa in atto, da parte della donna per trarne un vantaggio economico». A processo l’uomo ha anche precisato che, oltre a non commettere alcuna violenza, nella stanza in cui erano non sarebbero nemmeno potuti accadere atti del genere perché c’erano altre persone. (t.d.r.)
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