Lanciano, bloccata nell'ascensore dell'ospedale dopo il parto

Mette alla luce il figlio sul pianerottolo di casa, ma al Renzetti si consuma il drammatico salvataggio

LANCIANO. Ha vissuto momenti drammatici la donna che nel cuore della notte ha dato alla luce una bimba sul pianerottolo di casa. Ma subito dopo, accompagnata in ospedale dal 118, è rimasta bloccata nell’ascensore trappola che porta nelle sale operatorie della maternità. Un incubo, con gli operatori che hanno fatto di tutto per calmarla e per cercare di sbloccare l’ascensore rimasto a metà piano. La donna di 31 anni è passata dalla felicità al terrore. Dalla gioia all’ansia alla preoccupazione.

L’avventura drammatica, per fortuna a lieto fine, della mamma è iniziata alle 3 di sabato quando con un parto precipitoso ha dato alla luce la sua secondogenita, sul pianerottolo di casa. Non ha fatto in tempo a raggiungere l’ospedale. La piccolina non ne ha voluto sapere di aspettare. E, se è viva e sana, lo deve anche al suo papà che di istinto l’ha afferrata evitando che cadesse rovinosamente a terra. Il condominio di via Marciani, nel quartiere Santa Rita dove è avvenuta la nascita, ha vissuto i momenti di ansia insieme con la mamma. Che ha atteso l’arrivo dell’ambulanza con la piccola avvolta nella coperta, il cordone ancora legato e il papà emozionatissimo. In pochi minuti il mezzo ha raggiunto il pronto soccorso del Renzetti dove ad attenderli c'erano il medico, l'infermiera, l'ostetrica che ha provveduto al taglio del cordone ombelicale e a mettere la piccola nella termoculla. Tutto finito? Nient’affatto.

Bisognava prendersi cura della mamma e rimuoverle la placenta. La donna doveva essere portata nella sala parto, nel piano superiore al pronto soccorso. Una operazione di routine. La mamma, nonostante lo shock del parto avvenuto nel pianerottolo di un condominio, si stava calmando. Invece si è ritrovata ad affrontare un nuovo rischio.

Accompagnata dal personale del 118 – dal pronto soccorso non si è potuto attivare nessuno perché manca personale – la donna è entrata in barella nell’ascensore che si è bloccato a metà piano. La madre si è ritrovata a mezz’aria, a un metro da terra senza potersi muovere. Gli operatori del 118 non hanno perso tempo e sono riusciti a tirare fuori la donna, in preda al terrore e a farla salire con un altro ascensore in sala parto dove, dopo altri minuti di ansia, finalmente ha potuto tirare un sospiro di sollievo. E se ad attendere l’arrivo dell’ascensore ci fosse stata una donna con un’emorragia per una minaccia di aborto? Si sarebbero persi minuti preziosi e le conseguenze sarebbero state tragiche. E non è un’ipotesi campata in aria dal momento che quell’ascensore si blocca troppo spesso.