Lanciano, cocaina e armi in casa dei rom: 3 arresti

Operazione nel quartiere Santa Rita, dai controlli spuntano più di 300 grammi di droga e una pistola risultata rubata
LANCIANO. Droga e armi nascosti in casa. Gli affari e i propositi di vendetta nei confronti dei rivali. Ad entrambi ha dato uno scacco l'operazione interforze scattata a cinque giorni dalla rissa che domenica sera ha messo in subbuglio il quartiere Santa Rita. Nelle perquisizioni, eseguite nei confronti dei componenti delle due famiglie di etnia rom che si sono affrontate in strada, sono stati sequestrati una pistola illegalmente detenuta e circa 340 grammi di cocaina, oltre a sostanze da taglio e attrezzature per il confezionamento delle dosi. Tre le persone arrestate in flagranza di reato: Osvaldo Di Rocco, 67 anni, la convivente Violetta Di Rocco, 66, e il figlio Fioravante, 44 anni. Tutti e tre, già noti alle forze dell'ordine, sono ai domiciliari.
IL BLITZ
Sono le 8.15 quando piazza Aldo Moro si riempie dei mezzi di polizia, carabinieri e guardia di finanza. È la risposta dura delle forze dell'ordine ai fatti del 9 novembre, quando i Di Rocco da un lato e i Guarnieri dall'altro si sono fronteggiati senza esclusione di colpi, anche utilizzando una roncola. I servizi straordinari di controllo coordinati dal questore di Chieti, Leonida Marseglia, vedono in campo personale del commissariato di Lanciano, dell’ufficio Prevenzione generale e soccorso pubblico e della squadra mobile di Chieti, del Reparto prevenzione crimine di Pescara, della squadra cinofili della questura di Pescara, nonché dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lanciano, con il supporto dei militari delle stazioni di Casoli e Lanciano, del Nucleo cinofili carabinieri di Chieti e della guardia di finanza di Pescara. I controlli sono mirati a soggetti dediti allo spaccio di stupefacenti e che si ritiene possano detenere illegalmente armi e strumenti atti ad offendere.
LE PERQUISIZIONI
Agendo di iniziativa, le forze di polizia si presentano nelle abitazioni dei protagonisti della rissa. Scattano così perquisizioni personali, negli alloggi e nei veicoli in uso ai vari componenti dei due clan familiari. A casa di Osvaldo e Violetta Di Rocco, in via Bellisario, i carabinieri trovano 283 grammi di cocaina, già suddivisa in dosi, insieme al materiale necessario al confezionamento. Alla vista dei militari, la donna si dirige sul balcone allestito a vano lavanderia. Si avvicina con fare sospetto all'asciugatrice e armeggia vicino al cassetto del filtro. Subito dopo passa alla camera da letto e da un mazzo di chiavi, preso dalla sua borsa, sgancia una chiave che nasconde nel pugno della mano destra. I carabinieri ispezionano il vano lavanderia e, proprio nel cassetto del filtro dell'asciugatrice, trovano un primo involucro contenente circa 10 grammi di cocaina. Facendosi consegnare dalla Di Rocco la chiave occultata, i militari proseguono il controllo nel seminterrato. Nella cantina, chiusa da una porta con lucchetto, c'è il resto della sostanza stupefacente, nascosta tra mobili e suppellettili e divisa in buste per sottovuoto. La droga viene sequestrata e i due conviventi, assistiti dall'avvocato Alessandro Cerella, finiscono ai domiciliari per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
LA PISTOLA
I controlli si spostano poi nell’abitazione di Fioravante Di Rocco, in via De Riseis. Qui la polizia trova una pistola semiautomatica Glock, calibro 9x21, con due caricatori riforniti per un totale di 16 cartucce. Nell'appartamento spuntano anche un coltello a serramanico, un involucro contenente 55 grammi di cocaina, strumentazione per il confezionamento di dosi e circa 30mila euro in contanti. Nell'auto viene invece trovata e sequestrata una mazza da baseball. Dai successivi accertamenti sulla pistola, emerge che si tratta del provento di un furto in abitazione compiuto anni addietro in provincia di Teramo. Anche per Fioravante Di Rocco, difeso dall'avvocato Tristana Di Bucchianico, scatta l'arresto in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, detenzione abusiva e ricettazione di arma da fuoco. Gli indagati sono adesso in attesa del giudizio di convalida.

