Lanciano, l'ex officina crolla sotto la pioggia

La pioggia sgretola il terreno, i residenti temono altri smottamenti
LANCIANO. Sbriciolata. Gran parte della vecchia officina meccanica in contrada Sant'Egidio si è sgretolata sotto il peso della pioggia. Lo smottamento è l'ultimo episodio di una serie di cedimenti del costone tra lo stadio e Santa Giusta. Sette chilometri friabili che nonostante gli interventi di consolidamento della Provincia continuano a scivolare mettendo in allarme i residenti.
La pioggia incessante, il muro che si gonfia, un rumore sordo e, in pochi secondi, una parte di un'officina meccanica in disuso da circa 15 anni si sgretola e cade giù, sulla strada che scende da via Spaventa verso Sant'Egidio. Ad intervenire sono stati i vigili del fuoco che hanno transennato l'area, ma il lavoro maggiore è toccato ai tecnici dell'Enel, visto che il crollo ha causato la rottura di alcuni cavi della corrente.
Lo smottamento del terreno sovrastante l'officina e la caduta del muro di venerdì sera, sono solo l'ultimo episodio di una serie di cedimenti del friabile terreno che scende da via Belvedere verso via Spaventa, Santa Maria dei Mesi e Sant'Egidio. «Viviamo con l'incubo di ritrovarci in casa terra e pietre ogni volta che piove», lamentano i residenti della contrada, allarmati.
«Tre anni fa c'è stato lo smottamento in via Spaventa», ricorda un abitante, «dopo il clamore iniziale per le lesioni del muraglione a ridosso della via e sulle Torri Montanare, tutto è passato in secondo piano». «I segni della frane che continuano si vedono su via Spaventa e sulla strada per Orsogna», sottolinea Fiorino Paone, residente di Sant'Egidio. «Il manto stradale nel tragitto per Orsogna è stato aggiustato due anni fa, ma già si è sollevato e spaccato per la spinta del terreno. Dal muraglione delle Ripe e da via Belvedere, che sovrastano la contrada, ogni volta che piove scivolano giù pietre e terriccio».
Ma gli smottamenti causati dalle piogge abbondanti continuano anche in altri punti di una città dove il terreno è friabile ed è alto il rischio idrogeologico: in particolare a San Biagio e Santa Giusta. Nel primo quartiere, dalla voragine aperta sul costone si è staccato, venerdì, un nuovo blocco di pietra finito sul passaggio pedonale che collega la porta al parcheggio di via Per Frisa.
Dal 2005 i cedimenti sulla storica area vanno avanti, ma gli interventi sono fermi in attesa che la Provincia chiuda, dopo sette lunghi anni, i 20 cantieri aperti in città per il consolidamento delle aree a rischio idrogeologico. A Santa Giusta invece, a far paura sono le crepe aperte sul muraglione in cemento armato eretto dalla Provincia proprio per evitare che il terreno e le case scivolassero a valle.
© RIPRODUZIONE RISERVATA