Gli esponenti dell'associazione Anffas

Lanciano: ladri nella sede dei disabili, rubati i portatili

Furto nel centro socio-educativo-occupazionale “L’Aquilone” dell’Anffas onlus, trovata vuota anche la cassa

LANCIANO. Ladri nel centro socio-educativo-occupazionale “L’Aquilone” dell’Anffas onlus Lanciano. Tra il pomeriggio e la notte di domenica scorsa dalla sede dell’associazione, nella zona industriale, sono stati rubati tre computer portatili. Risparmiati, invece, alcuni tablet, un video proiettore e una macchina fotografica, che erano vicino ai notebook. Trovata vuota anche la cassa dell’associazione. I ladri si sono accaniti sugli arredi: hanno rotto l’anta di un armadio e provato a scassinare le porte chiuse a chiave dei locali del centro. Quindi hanno preso di mira le due macchinette erogatrici di bevande e snack, dalle quali hanno sottratto l’incasso, presumibilmente pochi spiccioli. A scoprire il furto è stata, lunedì mattina, la cuoca dell’associazione che, all’ingresso della sede Anffas, ha trovato i distributori con i cassetti per i soldi aperti e svuotati. Nel resto della sede, i segni su porte e armadi lasciati dal passaggio dei ladri. Il furto è stato denunciato ieri alla polizia. Per entrare  avrebbero sollevato una serranda e forzato la porta d’ingresso dello stabile. Nello stesso palazzo dove a piano terra ha sede l’associazione, vivono delle famiglie ma la zona è poco frequentata e illuminata.
Non è la prima volta che l’Anffas subisce un furto: anni fa furono rubati sempre dei portatili, un cellulare e anche provviste di cibo dalla cucina. Ma a fare rabbia non sono tanto i danni materiali, quanto l’essere stati privati di supporti tecnologici, con i programmi specifici che vi erano installati, utilizzati per le prestazioni individualizzate dei ragazzi seguiti. «I computer portatili erano quotidianamente utilizzati per le attività di potenziamento cognitivo, didattico e relazionale delle persone con disabilità che frequentano il servizio», spiega il presidente dell’Anffas, Carlo Martelli, «dispiace per l’ennesima situazione in cui vengono sottratte risorse e strumenti a persone che, già di per sé, la vita ha messo in difficoltà». (s.so.)
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