Lanciano, uomo di 46 anni muore in casa per overdose

16 Settembre 2013

Il corpo scoperto dai genitori che hanno chiamato il 118. Indagini dei carabinieri sul tipo di stupefacente usato e sul fornitore

LANCIANO. È stato trovato in casa dai genitori: pensando che fosse privo di sensi, hanno allertato subito il servizio di emergenza sanitaria 118 nella speranza che il figlio potesse essere rianimato. Ma non c’è stato nulla da fare per N.F., un passato da tossicodipendente, stroncato da un’overdose a 46 anni.

La tragedia si è consumata sabato sera, verso le 22, in un’abitazione di via De Riseis, nel quartiere Santa Rita, mentre in centro trascorreva tranquilla la prima serata delle Feste di Settembre.

Sono stati i genitori a trovare il figlio in quelle condizioni dopo aver consumato una dose di droga, come si capiva dalla scena che si sono trovati davanti agli occhi.

Subito è scattata la richiesta di aiuto al servizio di emergenza sanitaria del 118.

Dal centralino di Chieti un’ambulanza è stata subito dirottata nell’abitazione del popoloso rione. In cuore la speranza di essere arrivati in tempo per tirare fuori quel figlio, con un passato da consumatore abituale di sostanze stupefacenti, dal buco nero in cui era scivolato in questa fresca notte di settembre. Ma i tentativi di rianimare N.F. da parte del personale del 118 si sono rivelati vani. Il suo cuore aveva smesso di battere.

Nel frattempo nell’abitazione è arrivata una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Lanciano, coordinata dal capitano Massimo Capobianco e che fa dei controlli antispaccio una delle principali attività anticrimine.

Non è stata disposta l’autopsia sul corpo di N.F. La scena che si sono trovati davanti anche i militari lasciava pochi dubbi, anche se ufficialmente, per gli investigatori, si tratta di sospetta overdose.

La salma è stata riconsegnata subito ai familiari che oggi, alle 15,30 nella chiesa dello Spirito Santo, daranno l’ultimo saluto al loro caro.

I carabinieri, invece, hanno avviato un’indagine per capire chi abbia venduto la droga che è stata fatale a N.F. Sono in corso, prima di tutto, gli accertamenti tecnici per stabilire di quale sostanza si trattasse, se eroina o oppiacei in genere.

Quindi si cercherà di risalire al fornitore, che potrebbe rispondere del reato di morte come conseguenza di un altro delitto, in questo caso lo spaccio.

La sostanza stupefacente poteva essere stata tagliata male oppure, semplicemente, N.F. non faceva uso di droga da qualche tempo e, quindi, anche una dose minima potrebbe essergli stata fatale.

Le indagini dei militari dell’Arma proveranno a rispondere a questi primi interrogativi.

Stefania Sorge

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