Le chiusure notturne dell’acqua vengono anticipate di un’ora

27 Agosto 2024

Questa settimana l’erogazione sospesa fino alle 6 del mattino a partire dalle 21 e non più dalle 22 Partono le manovre dei serbatoi per evitare di lasciare ancora a secco di pomeriggio Chieti Scalo

CHIETI. Temperature ancora molto alte e poche piogge: a fine agosto l’emergenza idrica non accenna a diminuire e l’Aca è stata costretta a una chiusura pomeridiana imprevista del serbatoio di via Orsogna. Chieti Scalo è rimasta a secco per la gran parte del pomeriggio di ieri, dalle 15 alle 18. L’Aca ha comunque assicurato che l’emergenza sarebbe rientrata nella giornata di oggi grazie a «manovre compensative per integrare il flusso idrico al suddetto serbatoio». Tali manovre compensative eviteranno ulteriori chiusure straordinarie, ha assicurato l’Azienda consortile acquedottistica guidata da Giovanna Brandelli.
«Per manovre compensative», ha spiegato il sindaco Diego Ferrara, «si intende una lieve riduzione della portata idrica che viene fatta in aree vicine in modo da non causare problemi ancora allo Scalo. Purtroppo l’Aca fa sapere che questa situazione è ancora destinata a durare a causa delle condizioni meteorologiche». Il direttore generale Aca Marco Santedicola ha aggiunto che «la portata delle sorgenti varia quotidianamente, per questo sono necessarie anche chiusure straordinarie infrasettimanali o giornaliere, come quelle di Chieti Scalo».
Intanto è pronto il nuovo calendario delle chiusure notturne fino a mercoledì 4 settembre. Sono 41 i Comuni costretti a subire riduzioni idriche. Per quanto riguarda Chieti le chiusure scattano dalle 21, e non più dalle 22, alle 6 nella città alta, a Filippone, a Levante, a Madonna del Freddo, nella zona del cimitero, al Tricalle, a San Martino e a Colle Marcone. Situazione diversa per Brecciarola e Colle dell’Ara, per cui ci saranno chiusure a giorni alterni, nelle notti di giovedì, sabato, lunedì e mercoledì. Per quanto riguarda il resto dello Scalo, invece, per tutte le notti si prevede una riduzione della portata idrica che ai piani alti delle palazzine senza autoclave si trasforma in mancanza completa di acqua.
Nell’annuncio della chiusura improvvisa di ieri, l’Aca è tornata a parlare del fatto che «si continuano a registrare costanti decrementi di portata delle sorgenti e contestuali sovraconsumi causati dalle alte temperature che determinano progressivi abbassamenti dei livelli dei serbatoi». Al momento dunque il regime delle riduzioni continua. E, secondo le stime, l’autunno non si presenta granché facile, anche se la riduzione della domanda, dovuta anche alla partenza dei turisti, permetterà di razionalizzare meglio la risorsa idrica. (a.i.)
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