26 novembre

Oggi, ma nel 1975, a Bologna, un tumore si portava via, a 49 anni, la bellezza statuaria di Vittoria Mongardi, che il 12 settembre 1957, insieme al Duo Fasano, aveva incantato il pubblico intonando “Casetta in Canadà” al Festival della canzone italiana di Toronto. Indossatrice, cantante, attrice, aveva debuttato sul grande schermo in “Il re del circo”, del regista tedesco Hans Hinrich, nel 1941, e aveva proseguito col nome d’arte di “Ria Gardi”. Nel 1961 aveva sposato il giornalista sportivo Piero Filippini, storico radio e poi tele cronista della sede Rai bolognese e voce, insieme all’apprezzato Piero Pasini, del basket giocato sotto le due torri. Il suo percorso da modella era cominciato nel 1944, a 18 anni. Nel 1946 aveva debuttato al microfono nel circolo triestino degli ufficiali statunitensi introdotta dal cognato, che era sottotenente nell’Aeronautica tricolore. Era stata notata da Guido Cergoli, che in quel frangente dirigeva l’orchestra, che l'aveva presa sotto la sua protezione portandola a Radio Trieste nel ’48: intenzionato a farne una nuova Norma “Bruni” Mistroni, voce d’oro dell’etere dal 1939, ma che di fatto aveva già abbandonato la scena musicale dopo il “Concerto”, eseguito il 12 maggio 1942, con l’orchestra Ritmo Sinfonica di Alberto Semprini, insieme a Silvana Fioresi, Lina Termini e il già menzionato Duo Fasano. “Vittorina” (nella foto, particolare), com'era vezzosamente chiamata dagli addetti ai lavori, era apprezzata anche fuori dai confini del Belpaese nelle frequenti turnée. Con le talentuose gemelle torinesi Secondina “Dina” e Terzina “Delfina” Fasano, classe 1924, già ugole d’oro dell’Eiar, l’emittente radio di Stato antesignana della Rai con sede proprio all’ombra della Mole Antonelliana, aveva dato spettacolo più volte e non solo eseguito il già menzionato brano di Mario Panzeri e Vittorio Mascheroni. Dal 28 al 30 gennaio 1954, in forza all’etichetta discografica statale torinese Compagnia per edizioni, teatro, registrazioni ed affini, che nel 1957 si fonderà con la Fonodisco italiano Trevisan dando vita alla Fonit Cetra, aveva partecipato alla kermesse canora della Città dei fiori con “Angeli senza cielo”, “Notturno per chi non ha nessuno” e “Aveva un bavero”. In contrapposizione all’altisonante assente. Ossia la già affermata Adionilla “Nilla” Pizzi da Sant’Agata Bolognese, già trionfatrice della prima edizione della gara ospitata nel Casinò sanremese con “Grazie dei fiori”, traccia destinata a diventare una pietra miliare nella storia della leggera italiana. La Pizzi, dopo essere passata alla Rca italiana, s’era rifiutata di salire sul palco perché s’era ritenuta oltraggiata dalla presenza della rivale Caterina “Katyna” Ranieri. Ma, verosimilmente, anche perché colpita dal presunto tentativo di suicidio per amore del suo ex Gino Latilla, che poi, il 20 settembre 1958, era diventato marito della sua migliore amica Carla Boni.

