Le Ferrovie tolgono il binario del parco merci

Il sindaco di San Salvo protesta con i dirigenti dell’ente Confindustria: l’area vastese per la Regione non conta

SAN SALVO. Altro che prolungamento della rete ferroviaria fino al porto di Punta Penna. Altro che servizi per favorire i colossi industriali. Dopo le fermate dei treni, le Ferrovie dello Stato tolgono addirittura la linea ferrata adibita al settore merci. A confermarlo è il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca.

«Da lunedì sono cominciati i lavori di dismissione dei binari dell’area adibita a parco merci. Una iattura per le industrie», afferma il primo cittadino che insieme al presidente del consiglio comunale, Eugenio Spadano, ha inviato una lettera all’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, al responsabile della direzione tecnica Maurizio Gentile e all’amministratore delegato Michele Mario Elia, per chiedere di soprassedere all’iniziativa almeno temporaneamente. «Abbiamo chiesto anche un incontro urgente per illustrare il danno che una simile iniziativa andrebbe a provocare a un territorio che sta cercando in tutti i modi di resistere alla crisi», afferma la Magnacca.

La notizia ha provocato nelle aziende preoccupazione e sgomento. Una doccia fredda. Confindustria insorge. «Questa è l’ennesima dimostrazione della considerazione che la politica regionale ha del Vastese: zero», afferma il presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera. «All’estero le esigenze delle imprese sono vangelo. Le industrie vengono rispettate e aiutate a produrre reddito e lavoro. In Abruzzo la politica non solo non ti aiuta ma ti ignora», protesta l’imprenditore. «Ma i politici lo hanno capito che se vanno via le grandi industrie il Vastese è morto? Suggerisco alla Regione di leggere il rapporto dell’Ocse soffermandosi sui passaggi in cui si dichiara che a reggere l’economia dell’Abruzzo è il manufatturiero. Bene fa la Magnacca a chiedere un incontro urgente con le Ferrovie. L’auspicio è che non sia lasciata sola», afferma Primavera.

Durissima la reazione dei sindacati. «Stanno smantellando il Vastese. Fanno l’esatto contrario di quanto invocato da mesi. È assurdo. Ma la politica che fa?», chiede Arnaldo Schioppa segretario provinciale della Uil. «Siamo pronti ad accompagnare il sindaco di San Salvo a Roma. Bene farebbe il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, a fare altrettanto. E se le Ferrovie dello Stato intendono abbandonare il Vastese vadano pure via lasciando sul posto quello che c’è per dare l’opportunità ad aziende di trasporto come la Sangritana di servire il territorio e le industrie», afferma il sindacalista.

Allibite e preoccupate le aziende dell’Assovasto e le piccole imprese. «Guai se le Ferrovie dovessero dismettere i binari. Non oso immaginare quello che potrebbe accadere», commenta Spadano. L’amministrazione di San Salvo spera di avere un colloquio con i vertici delle Ferrovie nelle prossime 48 ore. «Nell’occasione chiederemo all’azienda di rivedere anche le fermate dei treni Eurostar e Intercity. Il nostro scalo non può permettersi di non avere un numero adeguato di fermate dei treni a lunga percorrenza, sia per la presenza degli insediamenti industriali internazionali e sia per il settore turistico», ricorda la Magnacca.

Paola Calvano

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