Liceo Masci: dimenticati da Chiodi

Lavori antisismici, i prof: finanziati istituti che non ne hanno bisogno

CHIETI. Niente soldi per l'adeguamento sismico, monta la protesta dei professori dello scientifico Masci. E' ancora vivo il ricordo del motto di studenti e professori per una "Scuola unica, adeguata ma soprattutto sicura", che arriva la notizia di 4 milioni e 134 mila euro stanziati dalla Regione alla Provincia per intervenire sull'Itis Luigi di Savoia e sul magistrale Cesare De Titta di Lanciano. Al Masci niente. «Assurdo», dicono i docenti del liceo scientifico, «da anni siamo impegnati per la messa in sicurezza dell'edificio».

«Evidentemente non godiamo delle simpatie della politica locale», incalza la vicepreside del liceo scientifico, Rosanna Gialloreto, «altrimenti ci chiediamo come mai nonostante gli ottimi risultati conseguiti, il nostro istituto, indicato dallo stesso Ufficio scolastico regionale come orgoglio per l'Abruzzo, sia trattato in questo modo. Avevamo chiesto una scuola sicura e i soldi sono andati a un istituto che sembra non avere problemi di questo tipo». Il riferimento più diretto è all'Itis di Savoia, quando ancora scotta la decisione regionale, avversa a pronunciamenti dei tribunali amministrativi, di riconoscere all'Itis teatino, la denominazione di Istituto di istruzione superiore con assegnazione dell'indirizzo scientifico e nuovo corso su trasporti e logistica. Ora arriva anche la priorità sull'adeguamento sismico.

La Regione ha stanziato 4 milioni e 134 mila, che andranno appunto all'Itis e al magistrale di Lanciano, lasciando fuori il Masci, ma anche il Convitto nazionale e il Liceo classico Vico, dove la stessa preside Politi ha avuto molto da ridire. Non restano, dunque, che i lavori di manutenzione straordinaria decisi dalla Provincia e finanziati con un mutuo da 1 milione e 700 mila euro, che il liceo scientifico teatino dovrà condividere con altre 26 scuole provinciali, (elencate della tabella a lato, ndc). I docenti del Masci non ci stanno e prendono una posizione, dopo quella di critica già assunta dal preside dell'istituto, Piervincenzo De Lucia.

«Quando ci fu il terremoto del 6 aprile 2009», dicono, «l'edificio del nostro liceo subì vistosi danni. Gli enti preposti alla messa in sicurezza delle strutture si segnalarono per la loro inerzia, provocando numerose proteste pubbliche da parte di insegnanti, studenti e comitati dei genitori del Masci». «Il commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi», continuano i professori, «con decreto numero 61 del 17 maggio del 2011, ha autorizzato i soggetti attuatori, ossia la Provincia, a predisporre la progettazione per tutti gli interventi del piano di edilizia scolastica. Il 14 luglio 2011, con un comunicato stampa, il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, ha annunciato di aver indicato tra le priorità del piano per la messa in sicurezza sismica degli edifici scolastici il Liceo scientifico statale Filippo Masci». Poi arriva quello che gli stessi docenti definiscono il "Miracolo di via Vernia".

«Nel decreto 89 del 27 dicembre 2011, da poco reso pubblico», osservano, «Chiodi ha stabilito che il nostro liceo non ha bisogno di alcun intervento rispetto ad altre scuole che, meno danneggiate ma evidentemente più vicine alle istituzioni, hanno ricevuto un finanziamento per opere di adeguamento sismico. Non è straordinario che siano bastati una manciata di mesi di inerzia, qualche annuncio e due decreti per mettere in sicurezza un edificio scolastico? Oppure è il preludio per altre iniziative che chi ci amministra ha in serbo a favore del Liceo Masci e che al momento ignoriamo?».

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