Lite nel centro di accoglienza: 19enne picchiato con una pala

Giovane egiziano ricoverato nel reparto di neurologia dell’ospedale San Pio: la prognosi è di 30 giorni. Liberiano di 25 anni denunciato per lesioni personali aggravate, indagano i carabinieri della compagnia
VASTO. Brutale pestaggio in un centro di accoglienza. Escalation di violenza in città. Negli ultimi giorni Vasto è stata tristemente protagonista della cronaca per una serie di aggressioni violente. Al pestaggio brutale in via San Rocco e alla coltellata ai glutei di un giovane inferta in piazza Rossetti si aggiunge il violento pestaggio ad un diciannovenne di origine egiziana da parte di un liberiano di 25 anni. E.K.K.A., la vittima, è ricoverata nel reparto di neurologia dell'ospedale San Pio di Vasto con un trauma cranio facciale e la frattura dell'osso frontale. La prognosi è di 30 giorni salvo complicazioni. Il giovane è stato colpito alla testa con un badile al culmine di una discussione.
Il fatto è accaduto lunedì sera poco prima di mezzanotte. Quando si è presentato al pronto soccorso il 19enne era una maschera di sangue. Sulla fronte, una profonda ferita. A ridurlo in quello stato, in base alle indagini dei carabinieri coordinati dal tenete colonnello Mario Giacona, sarebbe stato un venticinquenne originario della Liberia. Entrambi i giovani sono ospiti di un centro d’accoglienza. Pare che tutto sia cominciato con una banale discussione poi degenerata. Il liberiano ha afferrato una pala e ha iniziato a colpire il rivale. L'aggressore è stato denunciato per lesioni personali aggravate.
La vicenda ha suscitato preoccupazione e indignazione in città e non solo. «Questi episodi di violenza», ha dichiarato il consigliere regionale Francesco Prospero, responsabile dell'Osservatorio sulla legalità, «che si stanno susseguendo nel nostro territorio destano profonda preoccupazione. L’Osservatorio sulla legalità della Regione non resterà indifferente: rafforzeremo il dialogo con le prefetture, le forze dell’ordine e le amministrazioni locali per individuare le cause di questo allarmante incremento di aggressioni e promuovere misure di prevenzione e sensibilizzazione. La sicurezza dei cittadini è una priorità assoluta: servono presenza sul territorio, controlli più serrati, ma anche iniziative culturali ed educative che contrastino il degrado sociale e la deriva della violenza gratuita. Lavoreremo perché le istituzioni, insieme, diano una risposta concreta e tempestiva a questa escalation». E Riccardo Alinovi, referente dell'associazione Codici, invoca immediati provvedimenti: «Tanta violenza non è da sottovalutare», ammonisce, «serve una campagna di educazione contro la violenza. Servono più forze dell'ordine. Va combattuto il disagio sociale e il dilagare di alcool e droga. Siamo in emergenza. La politica dovrebbe essere più attenta e pronta a frenare sul nascere questi fenomeni che potrebbero aumentare con l'aumento della povertà e del disagio. Chi di dovere faccia subito qualcosa per evitare pericolose emulazioni», sollecita Alinovi.