Lite sul nuovo piano regolatore Il caso arriva davanti al giudice 

Le associazioni depositano un ricorso al Tar e chiedono l’annullamento dello strumento urbanistico  «No alla cementificazione della Costa dei trabocchi, si punti sulla valorizzazione del centro storico»

ORTONA. Il nuovo Piano regolatore generale continua a far discutere e il caso si arricchisce di un nuovo passo. È stato depositato, infatti, un ricorso al Tar con l’obiettivo di far annullare lo strumento urbanistico. Nonostante il via libera arrivato lo scorso maggio dal commissario, la cui nomina si era resa necessaria a seguito della mancata approvazione in consiglio comunale dello strumento, la polemica continua.
Il coordinamento Tutela delle Vie Verdi d’Abruzzo e le associazioni Stazione ornitologica abruzzese, Lega italiana protezione uccelli e Gruppo di intervento giuridico sono pronti a presentare i contenuti del ricorso al Tar depositato per chiedere l’annullamento del nuovo Piano regolatore generale di Ortona, pubblicato sul Bura il 1° giugno scorso.
«Il nuovo strumento urbanistico», affermano il coordinamento Tu.Vi.V.A., la Stazione ornitologica abruzzese, la Lega italiana protezione uccelli, Gruppo di intervento giuridico, «consente oltre 50 ettari di nuova cementificazione, fondando le scelte su un’irrealistica previsione di aumento di un terzo della popolazione, da 23mila a 34mila abitanti)».
I sodalizi hanno convocato per martedì mattina, a Ortona, un incontro con la stampa nel corso del quale si entrerà nel merito dei diversi punti contestati davanti al giudice. E dicono: «Invece di puntare sulla riqualificazione del centro storico, sono state previste vaste aree destinate a nuovi edifici con centinaia di migliaia di metri cubi di cemento proprio tra gli oliveti davanti alle due riserve naturali dell’Acquabella e dei Ripari di Giobbe. Già oggi», concludono le associazioni, «l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ndr) calcola che a Ortona il consumo di suolo, cioè la copertura con edifici, fabbriche, strade, è pari al 12,3 per cento del territorio comunale, contro una media nazionale del 7 per cento e una regionale del 5 per cento».
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