Malati senza riabilitazione Indagini della polizia

Primi testimoni ascoltati in commissariato dopo gli esposti inviati in Procura Accertamenti sulle cure negate nel centri accreditati per i tagli della Regione

LANCIANO. Si indaga in Procura sul problema della riabilitazione negata a centinaia di pazienti in città nei centri accreditati Asl per mancanza di posti a causa del taglio del budget da parte della Regione.

La magistratura ha dato così seguito all’esposto presentato all’inizio di settembre dalla nonna della bimba di 7 mesi di Lanciano a cui sono state negate cure definite dai medici e dall’Unità di valutazione multidimensionale (uvm) del distretto sanitario della stessa Asl “urgenti ed inderogabili, a meno di un aggravamento irreversibile della malattia” e che nel cercare posto ha scoperto che ad essere senza cura erano ben 300 pazienti, di cui 100 bambini. Un fatto che il 26 settembre scorso era diventato “un caso nazionale” grazie ad un servizio del Tg 1 sul problema.

L’esposto ha dato il via alle indagini affidate alla polizia del commissariato frentano che ha cominciato ad ascoltare alcuni protagonisti della vicenda. Non è stata formulata un’ipotesi di reato: per ora si raccolgono informazioni. Di certo la difficoltà e l’impossibilità di fare terapie riabilitative nei centri accreditati nella Asl è un problema che ha negato il diritto alla salute e alle cure a 300 persone, anche se oggi il loro numero è leggermente diminuito per un “turn over” verificatosi nei centri, come il San Stefar. Tutte persone che hanno bisogno di cure definite necessarie, ineludibili, come attestato dalla Asl stessa attraverso il controllo, la visita meticolosa dei pazienti da parte dell’Uvm del distretto sanitario. Da qui le proteste dei pazienti e di alcune associazioni,come CittadinanzAttiva.

Per le associazioni la Asl non può dire che le cure sono inderogabili e poi non assicurare il servizio; così non garantisce i livelli essenziali di assistenza. Ai centri accreditati, in particolare al San Stefar di via Parma,però, non si può chiedere di più. Nel centro sono costantemente in cura circa 450 pazienti, 100 al giorno e oltre non si può andare anche perché c’è stato il taglio del budget da parte della Regione. Il problema è che forse il fabbisogno di cure in questa zona è sottostimato rispetto alle necessità.

Teresa Di Rocco

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