Marsella accoglie i suoi ricorsi

Il Csm convoca la Cisl per il caso dei 60 bidelli licenziati.

CHIETI. Il caso bidelli-lsu arriva al Csm. Nella bufera per il giro di squillo, il giudice Marsella viene accusato dalla Cisl-scuola per aver accolto i ricorsi degli lsu licenziati, sulla base di una sua sentenza annullata dai giudici d’appello.
I guai crescono per il giudice del lavoro di Chieti coinvolto in un giro di squillo nei locali della costa e sotto procedimento disciplinare insieme a un collega. Questa volta è il segretario provinciale della Cisl-scuola, Andrea Leonzio, che lo accusa. Secondo il sindacalista il giudice «avrebbe in qualche modo accolto i propri ricorsi, in una sorta di conflitto di ruoli» e per questo ha segnalato l’anomalia alla procura della Corte dei conti e al Consiglio superiore della magistratura che lo ha convocato per questa settimana.

Il caso che il sindacalista andrà ad esporre ai giudici del Csm si riferisce alla vertenza bidelli e lavoratori socialmente utili, protagonisti di un lungo conflitto che culmina proprio con una singolare sentenza, unica in Italia, firmata da Ciro Marsella. Il giudice aveva accolto le istanze di una sessantina di lavoratori socialmente utili, inserendoli così nella graduatoria dei bidelli, che in questo modo si erano visti scavalcati e senza alcuna speranza di un lavoro certo. I precari, sfumata la possibilità di entrare di ruolo, hanno fatto ricorso ai giudici di appello anche nell’ottica che tutti gli altri tribunali d’Italia, compreso quello della vicina Lanciano, avevano rigettato il ricorso degli lsu. Infatti, dopo anni di controversie, i giudici di secondo grado, nel giugno del 2008, avevano annullato la decisione del giudice teatino, sostenendo che gli lsu non potessero essere inseriti con sentenza in una graduatoria non loro, scavalcando di fatto i lavoratori precari da anni.

Ottenuta la vittoria, sia pure in «una guerra tra poveri», come riconosce lo stesso sindacalista della Cisl-scuola, l’ufficio scolastico provinciale, nell’ottemperare alla sentenza dei giudici aquilani, ha licenziato i lavoratori socialmente utili «assunti» da Marsella. Ma alcuni di questi lsu, una quindicina, assistiti dallo stesso avvocato che li aveva difesi in primo e secondo grado, hanno impugnato i licenziamenti davanti allo stesso giudice Marsella - titolare di quella sentenza annullata - che ha accolto i i ricorsi.

Il pasticcio non è andato giù ai bidelli che, nonostante la sentenza dei giudici di secondo grado avesse ridato loro le speranze, si sono ritrovati di nuovo scavalcati per altra strada e a firma dello stesso giudice. Ora il Csm, che dovrà esaminare la posizione di Marsella, (segnalato dal presidente del tribunale Geremia Spiniello), perché avrebbe istruito cause dell’amico titolare dei night club, che aveva assegnato oltre 200 consulenze (in tre anni) al dentista «amico di avventure», vuole capire cosa c’è di anomalo nel comportamento del giudice sulla vertenza bidelli-lsu.