Morte Andrea Prospero, è evaso il 18enne romano accusato di aiuto e istigazione al suicidio

Novità nell’inchiesta sulla morte del giovane studente di Lanciano avvenuta a Perugia. Il ragazzo romano è uscito di casa senza autorizzazione, violando la misura cautelare degli arresti domiciliari
LANCIANO. Nella vicenda della morte di Andrea Prospero, lo studente 19enne trovato senza vita in un appartamento nel centro storico di Perugia, c’è una novità: il diciottenne romano accusato di aver istigato e aiutato al suicidio Prospero, è evaso dagli arresti domiciliari. È quanto è scritto nelle carte dell’inchiesta sulla morte del ragazzo lancianese, ucciso da un’overdose di farmaci e droga vissuta in diretta in chat proprio con E.V., il18enne romano, che si fingeva amico. Il giovane, ai domiciliari da marzo nella casa in cui viveva con i suoi genitori a Roma, un paio di mesi fa sarebbe infatti uscito dall’abitazione in cui era recluso. A quanto pare, però, non si è trattato di un tentativo di fuga, ma bensì la conseguenza di una difficoltà evidente a vivere con la famiglia in una situazione simile. Così, verso metà giugno, il giovane visibilmente nervoso è uscito di casa, ma per la legge anche voler fare una semplice passeggiata è da considerare un’evasione. Nessun aggravamento della misura cautelare a suo carico, ma è stato deciso il suo trasferimento anche alla luce delle difficoltà di convivenza.