Morto in casa, la pista dell’intossicazione

L’autopsia su Celenza non chiarisce le cause del decesso. Chiesti ulteriori accertamenti. Oggi i funerali a Stella Maris

VASTO. La morte di Domenico Celenza, 43 anni, di Vasto resta un mistero. L’autopsia eseguita sul corpo dell'agricoltore trovato sabato sera dal fratello nella sua casa di Montevecchio, non è bastata per chiarire le cause del decesso. L’esame non ha rivelato nè traumi, nè eventi che possano aver provocato l’improvviso arresto del cuore dell’uomo. Restano tante ipotesi. Non è esclusa una possibile intossicazione: qualcosa a cui Domenico era intollerante potrebbe aver provocato il decesso. Ma al momento è solo una ipotesi.

Per fugare ogni dubbio e fornire ai familiari tutte le risposte che si aspettano, il medico legale che ha eseguito l’autopsia, Pietro Falco, ha deciso di procedere anche con l’esame tossicologico e istologico sui tessuti della vittima. «Ho eseguito i prelievi di rito necessari», dice il medico legale. La perizia sarà affidata a un esperto dell’Università La Sapienza di Roma. L’esame richiesto come urgente dovrebbe avere risposte a breve. Di sicuro sul corpo dell’agricoltore l’équipe dell’anatomopatologo non ha trovato tracce che possano far pensare a una morte violenta. Celenza si è procurato solo qualche ferita cadendo privo di sensi sul pavimento.

In attesa di ulteriori accertamenti il corpo dell’agricoltore è stato riconsegnato ieri pomeriggio alla famiglia. I funerali saranno eseguiti oggi nella chiesa di Stella Maris.

La morte di Domenico Celenza ha provocato grande cordoglio in tutta la città. Dotato di una innata simpatia, era benvoluto da tutti. Anche per questo la città spera che le indagini facciano chiarezza sulla morte dell’uomo. Celibe e appassionato di agricoltura, passava lunghe ore nei campi. La fatica non lo spaventava. A detta degli amici amava vivere all’aria aperta.

A trovare il corpo di Celenza, domenica sera, è stato un fratello. L'uomo ha raggiunto la casa di Domenico perché era preoccupato per il suo silenzio. L’agricoltore purtroppo era già morto. I carabinieri arrivati nella sua casa non hanno trovato elementi che possano far pensare a una aggressione a scopo di rapina. Nessun segno di effrazione sulla porta, nè tracce di passi sul pavimento.

L’autopsia eseguita ieri dal dottor Falco ha confermato l’assenza di traumi, ferite o tumefazioni. Celenza potrebbe essere stato stroncato da un infarto per un problema cardiocircolatorio che non sapeva di avere o anche da una grave forma di intolleranza. Tutto è ancora da chiarire. L’unica certenzza è il dolore che accomuna quanti gli volevano bene.

Paola Calvano

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