Multato dal giudice, ma è ricoverato

Il teste denuncia il caso al Csm, ammenda revocata dopo 7 anni

CHIETI. Multati dal giudice Geremia Spiniello per assenza ingiustificata all'udienza nonostante i «legittimi impendimenti», fossero stati certificati, in un caso con un attestato di ricovero dell'ospedale di Vasto. Ancora bufera sul presidente del tribunale teatino accusato da più parti eccessivo e inspiegabile rigorismo.

Dopo la recente presa di posizione della Camera penale di Chieti che minaccia lo sciopero per la mancata approvazione del protocollo delle udienze da parte del presidente del tribunale, (l'unico di corte d'appello a non averne adottato uno), ad accusare il giudice questa volta sono due consulenti tecnici, uno di Vasto e l'altro di Pescara.

Ammenda recovata dopo 7 anni. Il tecnico vastese, nominato consulente di parte in relazione a un incidente stradale, fu convocato dalla cancelleria del tribunale teatino a testimoniare in un'udienza del maggio 2002. Il giorno prima il consulente comunicò al tribunale che non avrebbe potuto essere presente perché ricoverato all'ospedale di Vasto, allegando all'istanza, nella quale chiedeva di essere ascoltato nella udienza successiva, il certificato medico che attestava il suo ricovero. Di tutta risposta il giudice Spiniello che presiedeva l'udienza, (nel 2002 non ancora presidente del tribunale), gli inflisse una ammenda di 300 euro, ritenendo che il certificato non fosse idoneo in quanto nel documento non veniva indicata la patologia. La ammenda non fu revocata se non dopo che il tecnico vastese avesse inoltrato una denuncia al Consiglio superiore della magistratura. Finalmente, dopo sette anni dal processo, la sanzione fu revocata ma il presidente Spiniello nel provvedimento non manco di indicare quale fosse la esatta patologia. Secondo il tecnico fu palesemente violata la privacy trattandosi di una malattia particolarmente invalidante «che ne poneva a rischio la sua immagine e la futura potenzialità lavorativa». Il consulente inoltrò anche un esposto alla Garante per la privacy.

Il dono dell'ubiquità. Una situazione analoga si creò nel 2007 quando un tecnico di Pescara, nomitato perito del Gip di Chieti, sempre relativamente a un incidente stradale e convocato per deporre in un'udienza di ottobre, su un processo già numerose volte rinviato per altri motivi, fece presente alla cancelleria che in quella data non poteva testimoniare in quanto impegnato in altri due tribunali a Pescara e Teramo dai quali era stato convocato precedentemente. Manco a dirlo la sua assenza fu dichiarata comunque ingiustificata dal presidente Spiniello che decretò ai suoi danni una bella ammenda da 300 euro. Il giudice sostenne che il perito poteva ben garantire la sua presenza a Chieti, e che la ammenda era comunuqe giustificata anche dal fatto che il tecnico pescarese era stato assente ingiustificato in altre numerose udienze. Il perito ritenendosi ingiustamente vessato, sporse denuncia nei confronti del magistrato. Nel corso delle indagini la squadra mobile teatina sostenne «le numerose volte di assenza del perito a cui adduce il giudice nel motivare la sanzione non trova riscontro in quanto solamente nell'udienza del 28 giugno del 2007 questi era stato assente». Tornando alla udienza di ottobre per la quale il tecnico venne sanzionato, la squadra mobile aggiunse: «L'udienza di Chieti è iniziata alle ore 13,35, quindi il perito, che alle ore 11,30 doveva trovarsi nella vicina Pescara e alle 12,20 nelle più lontana Teramo, non avrebbe mai fatto in tempo a tornare a Chieti».

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