Muore per una garza nell'addome Sette medici e infermieri indagati

Operato nel 2008 nel reparto di urologia dell'ospedale di Lanciano, è morto due anni dopo a Catanzaro per un'infezione. Durante l'autopsia il ritrovamento della benda. Ora gli inquirenti sono risaliti ai sette medici e infermieri del Renzetti, tutti accusati di omicidio colposo

LANCIANO. È morto a Catanzaro, stroncato da un'infezione lo scorso 20 aprile. A ucciderlo è stata una garza lasciata nell'addome dopo un'operazione chirurgica. Le indagini hanno portato i carabinieri nel reparto di urologia del Renzetti. Secondo la procura della Repubblica calabrese, sono stati sette medici e infermieri dell'ospedale di Lanciano ad aver dimenticato la garza nel corpo dell'uomo. Vincenzo Papaleo, 72 anni di Soverato, in Calabria, fu operato nel 2008 nel nosocomio abruzzese dove sarebbe avvenuto il tragico errore medico.

Il caso è scoppiato lo scorso mese di Maggio. La Procura della Repubblica di Catanzaro acquisì le cartelle cliniche di Papaleo. Ora la chiusura delle indagini e sette persone, tra medici ed infermieri dell'ospedale di Lanciano (Chieti), sono accusate del reato di omicidio colposo.

Nel luglio del 2008 l'uomo fu sottoposto ad un intervento chirurgico nell'ospedale di Lanciano. A distanza di due anni dall'intervento le condizioni dell'uomo si aggravarono e nell'aprile dello scorso anno morì nel policlinico di Catanzaro. I medici del capoluogo calabrese, per accertare le cause della morte, decisero di fare effettuare accertamenti dal medico legale il quale riscontrò un'infezione e, nel corso dell'autopsia, trovò una garza nell'addome.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Gerardo Dominijanni, hanno individuato i medici e gli infermieri dell'ospedale di Lanciano che parteciparono all'intervento chirurgico durante il quale fu dimenticata la garza. I sette indagati hanno a disposizione adesso venti giorni per presentare memorie difensive o per chiedere di essere sentiti.

L'ospedale frentano non è però l'unico in cui l'uomo è stato sottoposto a un intervento chirurgico negli ultimi anni. Altre cartelle sono state acquisite in ospedali delle Marche e della Lombardia. E un'indagine della Asl Lanciano-Chieti-Vasto ha già assolto i medici. La commissione interna dell'ospedale ha riesaminato la cartella clinica, il referto della sala operatoria e le radiografie effettuate prima e dopo l'intervento chirurgico: proprio le lastre non evidenziarono alcun corpo estraneo all'interno dell'addome. Inoltre risulta che la ferrista, al termine dell'intervento, non abbia rilevato irregolarità nel conteggio numerico dei ferri e delle garze impiegati nel corso dell'operazione.

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