Ha raccontato alla polizia di avere subito un’aggressione a mano armata. Altri due nei guai

Negoziante simula la rapina

Raggirato di 10mila euro presenta una denuncia falsa

VASTO. Vittima di una truffa, per riavere i soldi - 10mila euro - denuncia alla polizia di avere subito una rapina a mano armata in un’area di servizio. Agli investigatori bastano però pochi controlli per far crollare il castello di bugie. Un commerciante vastese di 35 anni, E.M., è stato denunciato per simulazione di reato e procurato allarme.
Era convinto di essere riuscito a convincere la polizia E.M., titolare in città di una attività commerciale: il racconto della disavventura in cui diceva di essere incappato gli sembrava perfetto. Ma così non era.

La denuncia.
Sabato sera il commerciante telefona al 113 e racconta che tre uomini, uno dei quali armato, lo hanno avvicinato mentre faceva rifornimento da un distributore portandogli via l’incasso del suo locale, circa 10mila euro. L’uomo aggiunge di avere inseguito l’auto con a bordo i rapinatori, ma di averne perso le tracce. Con dovizia di particolari racconta l’aggressione subita e si finge disperato. Il racconto appare credibile. Tanto più che E.M. fornisce agli investigstori anche il numero di targa dell’auto dei fuggitivi. Proprio questo particolare, però, lo mette nei guai.

I sospetti della polizia.
Gli investigatori risalgono al proprietario della vettura e scoprono che l’uomo sabato sera ha dato l’auto in prestito a un amico. Interrogato dagli agenti, quest’ultimo dimostra che al momento della rapina era da tutt’altra parte. Tassello su tassello la polizia ricostruisce una storia diversa da quella raccontata da E.M. «E’ vero che la vicenda ha preso le mosse da una stazione di servizio. Ma il commerciante ha raggiunto quel distributore perché in quel luogo aveva un appuntamento con B.V. (personaggio campano noto alle forze dell’ordine) e con un suo amico, M.A.», racconta il dirigente del commissariato, Cesare Ciammaichella. I due dovevano fornire ad E.M uno stock di prodotti in cambio di 10mila euro. L’acquirente ha versato la somma pattuita e ritirato una valigetta pensando che contenesse la merce ordinata.

In realtà nella valigia ha trovato carte in bianco e banconote false. Quando si è accorto di essere stato raggirato, il commerciante ha pensato di inventarsi la rapina per riavere indietro i soldi. Gli è andata male: non solo non è riuscito a tornare in possesso dei 10mila euro, ma ha guadagnato una denuncia per simulazione di reato e procurato allarme. Reati puniti dal codice penale con una condanna che va da 1 a 3 anni di reclusione. I due truffatori, che provengono da fuori regione, sono stati denunciati per truffa aggravata. Su di loro la polizia ha aperto un altro fascicolo. «La vicenda va approfondita e potrebbe riservare sorprese», si limita a dire il dirigente del commissariato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA