Negri Sud, è l’ora dello sciopero a oltranza

Santa Maria Imbaro, manifestazione ai cancelli del centro di ricerche: «La Regione ci aiuti»
SANTA MARIA IMBARO. È partito ieri, da una trentina di dipendenti che hanno manifestato davanti ai cancelli dell’istituto, lo sciopero a oltranza dei camici bianchi e dipendenti del centro di ricerca biomedica e farmacologica Mario Negri Sud, attanagliato da una crisi che sembra senza via di uscita con debiti di 3 milioni di euro per il 2013, e altrettanti previsti per il 2014.
In mattinata un gruppo di dipendenti ha incontrato i rappresentanti sindacali di Filcams-Cigl, Sergio Aliprandi, Fisascat-Cisl, Ernesto Magnifico, e Cgil-Abruzzo, Rita Candeloro. Con loro c’era anche Marco Ranieri della Camera del lavoro della Cgil di Chieti.
In questi giorni si dovrà decidere che cosa fare per uscire da una situazione di stallo che si trascina da mesi con i minori danni e costi per i lavoratori che sono senza stipendio da oltre un anno e con la cassa integrazione pagata fino a dicembre. In tanti stanno valutando di rivolgersi a legali per tutelare la propria posizione e il recupero di tutte le mensilità arretrate. «Non siamo più in grado moralmente ed economicamente di andare avanti», gridano ricercatori, borsisti, contrattisti e dipendenti, «viviamo non solo il dramma di dover dire alle comunità scientifiche di non poter portare avanti la ricerca che ci finanziano perché non ci pagano lo stipendio da mesi, ma anche quello delle difficoltà quotidiane di chi è costretto ad utilizzare soldi propri che non ci sono più».
In molti hanno famiglia e figli a carico e la situazione è più che mai insostenibile. «A questo punto», dice Magnifico, «non ci interessa più il rimpallo di responsabilità tra un rappresentante regionale o un altro, ma solo di trovare soluzioni che non siano procedure di licenziamento collettive. Questa gente è disperata. Siamo a disposizione per collaborare: abbiamo un piano di rilancio mai discusso, partiamo da qui per vedere cosa si può fare». «La Regione deve valutare che idea ha della ricerca e come intende gestire i fondi e attingere a risorse europee», specifica Candeloro, «e magari chiedere a Silvio Garattini, presidente del Negri Milano, qualche garanzia per rimanere in Abruzzo».
Daria De Laurentiis
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