Negri Sud, niente mobilità per 30 ricercatori

Intesa temporanea contro gli esuberi. L’assessore Sisti: ma bisogna approfondire il piano di rilancio

CHIETI. Si è raggiunto un accordo parziale ieri in Provincia tra i dipendenti della Fondazione Mario Negri Sud, sindacati e consiglio di amministrazione del centro di ricerche. La procedura di mobilità per 30 lavoratori dell’istituto di Santa Maria Imbaro è per il momento sospesa mentre la cassa integrazione in deroga interesserà per i mesi di febbraio e marzo 51 lavoratori, di cui 43 con riduzione di orario al 50% e 8 con sospensione a zero ore. Il resto dei 100 dipendenti lavorerà a pieno ritmo.

A presiedere l’incontro in Provincia, a cui ha partecipato una nutrita delegazione di dipendenti, è stato l'assessore provinciale al lavoro Paolo Sisti che ha invitato le parti «ad approfondire nei prossimi giorni il piano di rilancio approvato dal consiglio di amministrazione della Fondazione Mario Negri Sud il 24 febbraio scorso, apportando contributi migliorativi, utili a implementare le attività di ricerca e a preservare il più possibile i livelli occupazionali».

L’accordo del 24 febbraio scorso, dunque, è stato interpretato come un punto di partenza a cui però si dovrà lavorare soprattutto per evitare drastiche riduzioni del personale. L’appuntamento per discutere del nuovo piano di rilancio rivisitato, a cui partecipa anche il consulente del lavoro Fausto Zulli, è per il 31 marzo.

Ma se da un lato l’accordo per due mesi è stato raggiunto, dall’altro permangono i dubbi di ricercatori e lavoratori del Negri Sud per il futuro immediato. Ad oggi non si sa ancora nulla dei progetti che la Regione dovrebbe affidare all’istituto di ricerca. I capigruppo consiliari Camillo D’Amico (Pd), Giovanni Mariotti (Sel), Eliana Menna (Idv) e Nicola Tinari (Prc) hanno formalizzato la richiesta di convocazione di una seduta straordinaria monotematica sul Negri Sud, aperta ai dipendenti e da svolgersi proprio a Santa Maria Imbaro. «La fase di transizione della fondazione Negri Sud», scrivono i capigruppo di minoranza, «è sempre più lunga e la fine di questo duro periodo appare sempre più lontana. I piani di ristrutturazione presentati dal direttore Gianni Tognoni al Cda sono sempre diversi, la certezza di un rilancio appare incerta e la rincorsa agli ammortizzatori sociali è solo un escamotage che allunga la sofferenza dei lavoratori e delle loro famiglie».

Daria De Laurentiis

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