Nonna picchiata, riesumato il marito

Giallo a Roccaspinalveti dopo gli arresti di nipote e convivente per le botte all’anziana. Il nonno morì a novembre

ROCCASPINALVETI. Fino a qualche giorno fa a far parlare di Roccaspinalveti era la bellissima chiesa di San Michele Arcangelo e solo durante la festa del santo patrono il paese si riempiva di gente. Da lunedì, invece, tutto è cambiato. Il piccolo comune del Vastese che conta meno di 1.500 abitanti si è riempito di curiosi ed è finito al centro della cronaca per due episodi: la riesumazione della salma di un anziano morto a novembre e l’arresto di una coppia accusata di maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Per mesi avrebbero picchiato la mamma e la nonna. Curiosamente, l’anziano riesumato era il marito della donna picchiata, ma le due vicende sono completamente distinte. «Nessuno di noi sa perché è stato riesumato il corpo di Antonio Bruno», assicura il sindaco, Franco Paglione. «Per le povere signore picchiate, invece, devo dire che i carabinieri e in particolare il maresciallo Antonello Carnevale era da tempo che seguivano la vicenda, proprio perché questo è un paese estremamente tranquillo», afferma il primo cittadino. «È merito dei carabinieri se ora per quelle due donne è finito l’inferno», assicura il sindaco.

La riesumazione. A inizio settimana l’agenzia funebre Grimaldi viene incaricata di riesumare la salma di Antonio Bruno, ultraottantenne deceduto l’11 novembre 2013.La salma viene affidata dall’autorità giudiziaria al medico legale Pietro Falco. La magistratura ordina l’autopsia per accertare le cause effettive del decesso. Il medico legale ha eseguito la perizia e si è riservato, come prassi vuole, 60 giorni per fornire i risultati. Nessuno in paese sa da cosa sia scaturita l’indagine e perché. L’unica certezza è che non è collegata all’indagine condotta dai carabinieri e che ha portato all’arresto di due persone anche se fra il defunto e uno dei due arrestati ci sono vincoli di parentela.

Gli arresti. «Nè il nipote M.M. nè la sua compagna sono di Roccaspinalveti», spiega il sindaco Paglione. «Sono arrivati in paese nove mesi fa per accudire i nonni». Il nonno è morto dopo cinque mesi e M.M. ha deciso di custodire le armi che l’anziano aveva regolarmente denunciato. Fucili, munizioni, balestre e una sciabola. Gravato da un provvedimento di divieto di detenzione delle armi, ora è nei pasticci. Più gravi ancora sono le accuse che la nonna e la mamma fanno a lui e alla compagna. I due per mesi avrebbero picchiato entrambe le donne pretendendo soldi. I carabinieri sono arrivati a chiamare la casa in cui le vittime vivevano con la coppia , “la casa degli orrori”. I due, arrestati, sono ora in attesa di giudizio. Negano le accuse, si difendono, ma alcuni certificati emessi dai medici dell’ospedale San Pio dopo il ricovero della nonna, non depongono a loro favore. Tutto il paese in queste ore si è stretto accanto alle nonna picchiata e alla figlia. «Sono due splendide persone. Roccaspinalveti è una grande famiglia. Se qualcuno è in difficoltà gli altri corrono ad aiutarlo. Ripeto, è sempre stato ed è tuttora un paese tranquillissimo», assicura il sindaco. (p.c.)

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