Nuovo ospedale, Pupillo va dal ministro

Il sindaco: no alla struttura in Val di Sangro, prima voglio i dati sui posti letto

LANCIANO. «La prossima settimana andiamo a Roma, al ministero della Salute, per avere quelle risposte sui criteri da seguire per costruire il nuovo ospedale di Lanciano che la Regione non ci ha dato, facendoci perdere tempo». Il sindaco Mario Pupillo non ci sta a passare per ritardatario, come sottolineato dal gruppo Pdl, e rispedisce al mittente le accuse di immobilismo. «Abbiamo scelto l'area: via Del Mare. Abbiamo indicato fondi e progetto», sbotta Pupillo, «finché la Regione non mette nero su bianco i posti letto e le unità operative complesse del nuovo presidio, rimaniamo sulla nostra posizione».

L'amministrazione comunale di Pupillo taglia la testa al toro e dopo un mese e mezzo di mancate risposte dalla Regione va dal ministero per avere le informazioni richieste, in particolare un pronunciamento tecnico sull'intervento da fare nell'area dove c'è oggi il Renzetti. «Prima di indicare il sito del nuovo ospedale», spiega il sindaco, «dobbiamo avere i documenti ufficiali, chiesti da due mesi, in cui si indicano le fonti di finanziamento e le norme che ne impediscono l'ottenimento; il numero di posti letto e quali saranno le unità operative complesse inserite nel nuovo ospedale. Se si deve realizzare un presidio da 200 posti, l'area attuale va benissimo, se invece sarà da 300 occorre un'area, sempre nel nostro comune, più ampia». Un'area che non è di certo quella della Val di Sangro indicata dalla Asl. «E' una zona dove c'è la discarica di Cerratina, passerà l'elettrodotto, si costruirà una centrale a biomasse e la viabilità non è delle migliori»: basta vedere le code nelle ore di punta in ingresso e uscita dalle fabbriche.

Altro punto da chiarire a Roma: gli ettari di terreno sui quali realizzare l'ospedale. La Regione dice che sono necessari 6 ettari per un presidio da 300 posti e l'area attuale del Renzetti è di 5 ettari. «Inglobando l'area parcheggio in via Milano, che è dell'ospedale, espropriando una area dietro il Renzetti, si arriva agli ettari richiesti», precisa il primo cittadino, «ma se l'ospedale sarà da 204 posti letto come indicato nell'atto aziendale del manager Francesco Zavattaro, non servono sei ettari».

Ancora "se" e numeri ipotetici. Persino nella lettera inviata dal commissario-presidente Gianni Chiodi con un fax al manager Zavattaro il 7 ottobre e girata solo ieri al Comune si parla di "possibilità". Scrive Chiodi: "La Regione è disponibile a verificare attraverso la normativa vigente la possibilità di realizzare il nuovo ospedale di Lanciano, prevedendo l'ampliamento a circa 300 posti letto". «E' un documento che non dà certezze», dice il vice sindaco Pino Valente, «e che Zavattaro ha trasmesso solo ieri al sindaco, con 7 giorni di ritardo, che fanno capire chi è a perdere tempo. E' l'ennesimo sgarbo del manager Asl al Comune che è il solo a decidere dove collocare il nuovo ospedale. E lo farà in un consiglio comunale da convocare dopo aver avuto una risposta».

«Il Comune deve indicare subito l'area», sostengono invece Ermando Bozza (con Bozza sindaco) e Paolo Bomba (Udc), «è vero, non c'è chiarezza da parte della Regione, ma la maggioranza si è arroccata sulla propria posizione. Scegliendo l'area si costringe la Regione a indicare i posti letto. Non bisogna perdere tempo: il muro contro muro può farci perdere i finanziamenti e a rimetterci saranno solo i cittadini».

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