«Occupazione abusiva» Sigilli al lido Il Trabocco

Per il Circomare il titolare avrebbe dovuto rimuovere alcune strutture L’avvocato difensore: «Siamo in attesa del giudizio della Cassazione»

VASTO. Brutta sorpresa ieri mattina per il titolare del Lido “Il Trabocco”, a sud della riviera di Vasto. L’autorità marittima ha posto sotto sequestro l’area retrostante lo stabilimento balneare, circa 1.800 metri. «Abbiamo eseguito un ordine della magistratura disposto a seguito di una nostra denuncia», spiega il comandante dell’Ufficio circondariale marittomo di Vasto, Giuliano D’Urso.

La contestazione è occupazione abusiva.

«Il titolare del lido aveva l’obbligo di rimuovere entro il 30 settembre 2012 piante, vasi, panche e opere sistemate durante l’estate scorsa alle spalle dell’ombreggio», spiega l'ufficiale. Non è dello stesso avviso il legale dell’operatore balneare, l’avvocato Giovanni Cerella. «La vicenda va avanti da diversi mesi. L’ordine di rimozione è stato impugnato davanti al tribunale di Vasto e il mio cliente ha avuto ragione. È vero che in appello la sentenza è stata ribaltata, ma siamo in attesa della sentenza della Cassazione. Ad ogni buon conto lunedì presenterò una nuova istanza di dissequestro. In un periodo così drammatico per l’occupazione e le attività turistiche», rimarca l’avvocato, «sequestrare un’area a ridosso della spiaggia dieci giorni prima dell’inizio della stagione balneare è inopportuno».

Il titolare dei bagni, Ettore Primiceri, preferisce non parlare. L’operatore che vive delle attività legate al mare è molto provato. Il provvedimento di sequestro gli è stato notificato ieri mattina mentre stava sistemando il lido. L’ingresso dei bagni, a ridosso del lungomare Duca degli Abruzzi, è stato chiuso con un nastro biancorosso. Il viale adornato dalle palme è inaccessibile.

Tanti i passanti che sono accorti con stupore del nastro.

«Le regole vanno rispettate da tutti», ripete il comandante D’Urso. L’autorità marittima da qualche settimana ha cominciato a passare al setaccio tutta la riviera.

«Il mio cliente non intendeva occupare abusivamente nulla. Ha molto più semplicemente abbellito con piante ornamentali un’area che durante l’inverno è abbandonata. Basta osservare dal lungomare l’area in questione per rendersi conto che non è stato alterato nulla», insiste l’avvocato Cerella.

Il penalista assicura che farà il possibile per ottenere il dissequestro dell’area prima del 15 maggio, quando comincerà la stagione balneare, ma sarà molto difficile riuscirci. Il sequestro riguarda, tuttavia, solo l’area retrostante lo stabilimento balneare e non l’arenile dove l’operatore potrà comunque sistemare gli ombrelloni per i clienti.

Paola Calvano

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