Orsogna, bandiera nazista al museo: il caso finisce in Senato

Il senatore Pd Michele Fina ha presentato un’interrogazione al ministero dell'interno, Matteo Piantedosi. Secondo il senatore «si tratta di un fatto molto controverso, che desta profonda preoccupazione»
ORSOGNA. Finisce in Senato la vicenda della bandiera nazista esposta al Museo della guerra di Orsogna e rilanciata da una mozione presentata dai consiglieri comunali del gruppo Amorsogna Savino Saraceni, Orlando Pierantoni, Roberto D’Angelo e Arabella Tenaglia. L’iniziativa porta la firma del senatore del Pd Michele Fina che ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
«Si tratta di un fatto molto controverso, che desta profonda preoccupazione», dichiara il senatore Fina, «e che richiede un accertamento urgente da parte delle autorità competenti. Esporre simboli che richiamano a ideologie violente e totalitarie è un gesto che non può essere trattato con sufficienza: ogni richiamo all’ideologia fascista e nazista va contrastato con fermezza, perché rappresenta una ferita ai valori democratici e costituzionali su cui si fonda la nostra Repubblica».
Il senatore Fina ringrazia tutti coloro che hanno sollevato la questione, gli esponenti del Pd e i consiglieri comunali che si sono fatti portavoce del «senso di sdegno e allarme della cittadinanza. Il loro intervento è stato prezioso per portare all’attenzione delle istituzioni un episodio che non può passare sotto silenzio. La struttura pubblica in cui è esposta questa bandiera non ha le caratteristiche di una realtà museale e non ne rispetta le prerogative previste dalla legge. Allo stesso modo la bandiera non è dell’epoca ma di recente realizzazione e quindi non se ne comprende l’eventuale valore storico-culturale che ne giustificherebbe l’esposizione: su tutto questo va fatta chiarezza con urgenza».
«Ora», prosegue Fina, «attendiamo la risposta del ministro dell’Interno», conclude Fina, «nella convinzione che sia necessario non solo chiarire l’accaduto, ma anche ribadire con forza l’impegno dello Stato nella tutela della memoria storica e nella lotta contro ogni forma di apologia del nazifascismo». Nella mozione la minoranza consiliare aveva sottolineato come quella bandiera rappresentasse «un’offesa alla memoria» del paese.