Ortona, Natale al freddo a Villa Torre: tre famiglie senza riscaldamento per l’emergenza idrica

La denuncia di un residente: «Viviamo un incubo da 4 anni, la pressione dell’acqua è troppo bassa: abbiamo informato il sindaco e c’è già stato un incontro con la Sasi, ma il problema resta»
ORTONA. Natale senza acqua, o con un filo appena sufficiente per tirare avanti, ma non per scaldarsi. È così che tre famiglie di contrada Villa Torre si preparano a trascorrere le festività: dodici persone complessivamente alle prese da anni con un servizio idrico irregolare, fatto di pressione bassissima, lunghi periodi di assenza totale della risorsa idrica e difficoltà anche ad attivare la caldaia per il riscaldamento e l’acqua calda. Un disagio che, proprio nei giorni tradizionalmente dedicati alla famiglia, diventa più pesante.
A raccontare la situazione, definita «un incubo» è Massimo Tatone, residente nella frazione con il suo nucleo familiare di tre persone. Secondo la sua testimonianza, storicamente Villa Torre non ha mai sofferto particolari criticità idriche, essendo alimentata dal serbatoio di San Leonardo, situato in contrada Villa Iubatti. Un impianto che, per conformazione, dovrebbe garantire un’ottima pressione: Villa Torre si trova infatti circa 400 metri più in basso rispetto al serbatoio. Eppure, dal 2021 a oggi, qualcosa è cambiato. I primi segnali arrivano nell’ottobre di quattro anni fa, quando spesso l’acqua inizia a diminuire e la pressione a calare fino a diventare insufficiente per i normali usi domestici. Da allora, racconta Tatone, si sono susseguiti giorni interi senza erogazione. Le segnalazioni al numero verde della Sasi si moltiplicano, ma la risposta è sempre la stessa: «Avvisiamo il tecnico». Senza, però, riscontri concreti. Il momento più critico viene toccato il 17 ottobre 2024, quando la contrada resta tre giorni consecutivi senza acqua. Solo dopo ulteriori sollecitazioni arrivano due tecnici per una verifica: la pressione misurata al contatore risulta pari a 0,98 bar, valore che rende di fatto impossibile avere acqua in casa.
Il disagio non è solo tecnico. Nel 2024 la madre di Massimo viene ricoverata più volte in ospedale, proprio nei periodi più freddi. In quelle settimane, racconta, la famiglia non riesce a utilizzare la caldaia per il riscaldamento a causa della pressione troppo bassa. Una situazione che, a distanza di mesi, non è cambiata: spesso manca l’acqua calda e altre volte la caldaia non parte nemmeno, con evidenti ripercussioni sulla qualità della vita quotidiana.
«Della vicenda è stato informato anche il sindaco Angelo Di Nardo», racconta Tatone, «Così come c’è stato un incontro con i tecnici Sasi di Ortona, i quali ci hanno spiegato però che la gestione dei serbatoi non rientrerebbe nelle competenze della sede locale, tant’è che non hanno neppure le chiavi. Pare che», aggiunge, «i serbatoi siano gestiti da una squadra apposita di Lanciano, quella dell’adduzione idrica, cioè il sistema che trasporta l’acqua dalle sorgenti e dalle fonti verso i serbatoi di accumulo e, da lì, alle reti». Alle difficoltà quotidiane si aggiungono le chiusure notturne, «con l’acqua che spesso non torna prima delle 7.30 del mattino».
Il problema riguarda almeno tre nuclei senza autoclave, tra cui uno verso il bosco, in contrada Polidoro. Altri residenti invece dispongono di impianti di autoclave a caduta che comunque «spesso e volentieri non riescono a ricaricarsi proprio a causa della pressione insufficiente», spiega Tatone. «L’80 per cento delle volte», aggiunge, «o non abbiamo acqua o non ci sono i bar necessari per attivare l’impianto di riscaldamento. Prima del 2021 non era mai successo: dov’è il problema?». Una domanda che resta sospesa insieme al servizio.
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