«Ospedale di Gissi, portantini emarginati»

9 Maggio 2014

La Cisas scrive a Zavattaro: turni disorganizzati, mancato inquadramento e assenza di attrezzature

GISSI. Disorganizzazione dei turni, trasferimento in altri reparti, carenza di attrezzature e prodotti idonei per la pulizia. A denunciare le condizioni lavorative del personale ausiliario dell’ex presidio ospedaliero e a chiedere l’intervento immediato del direttore generale della Asl 2, Francesco Zavattaro, è la Cisas sanità provinciale.

La segnalazione per i disagi e disservizi è stata inoltrata anche alla Direzione provinciale del lavoro.

«Le criticità, già segnalate di recente, riguardano essenzialmente la disorganizzazione dei turni e la mancanza di rilevamento dei carichi di lavoro degli addetti oltre al trasferimento imprevisto nei vari reparti», denunciano il segretario provinciale Cisas sanità Ginevra Nardone ed il dirigente sindacale confederale Massimo Cocciola.

«Altro problema è quello legato all’assenza di attrezzature idonee per le pulizie come la macchina lava-asciuga per i grandi ambienti e dei prodotti per l’igiene» aggiungono. Nella struttura operano 17 ausiliari e di questi soltanto cinque a pieno regime. «Nel servizio cucina c’è un solo operatore e, a causa della carenza di supporto, le stoviglie vengono lavate il giorno dopo con quel che ne consegue dal punto di vista igienico ed organizzativo. Un altro addetto, invece, deve provvedere alla pulizia dell’esterno del presidio, delle scale di tre piani e di altri locali. Il sindacato reclama che vengano messi nelle condizioni di lavorare dignitosamente e chiede la collaborazione di chi ricopre incarichi di responsabilità» dicono ancora.

«La condizione di emarginazione professionale del personale è ulteriormente accentuata dal mancato inquadramento nel profilo di Operatore socio sanitario dal momento che sono in possesso della qualifica» sottolineano Nardone e Cocciola.

«Il medico competente è al corrente dello stress lavoro- correlato? Perché trascorrono molti giorni per l’espletamento delle visite mediche inerenti la sicurezza? Dove sono i carichi di lavoro che il dirigente Saps ovvero il Servizio assistenza professioni sanitarie, ha rilevato in questa struttura?» si chiedono il segretario provinciale e il dirigente confederale Cisas sollecitando l’intervento del direttore generale Asl.

Simona Andreassi

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