Ospedale, salvo il Punto nascita

Oltre 1.500 donne in lista d'attesa per l'inseminazione artificiale

ORTONA. Sono 1500 le donne in lista al Fivet del Bernabeo per sottoporsi a esami finalizzati all'inseminazione artificiale. Un vero e proprio boom a pochi mesi dall'apertura, quello del Centro di procreazione assistita diretto dal professor Gian Mario Tiboni, che già nel 2012 dovrebbe far schizzare in alto le nascite all'ospedale ortonese. Che aveva già totalizzato 529 parti nel 2011, al di sopra dello standard di 500 oggi in vigore nella Asl Chieti-Lanciano-Vasto, ma molto sotto il minimo di mille stabilito dal decreto di riordino della sanità firmato dall'ex ministro Ferruccio Fazio per la sopravvivenza di un'unità ospedaliera materno-infantile.

Minimo sostenuto tra gli altri in più occasioni dalla vice commissaria alla Sanità abruzzese Giovanna Baraldi, la mente dietro il programma operativo 2010 che stabilì la chiusura di 5 ospedali abruzzesi con code interminabili di ricorsi a Tar e Consiglio di Stato. Tiboni ha spiegato il funzionamento del centro e aperto i laboratori nel corso di un incontro organizzato dal Tribunale per i diritti del malato. Voluto dalla Direzione generale della Asl e dal manager Francesco Zavattaro, il Fivet rappresenta una vera e propria dimostrazione di forza tecnologica e organizzativa per mantenere gli equilibri nell'intera Asl, dove il clinicizzato di Chieti e gli ospedali di Lanciano e Vasto non sarebbero in grado di compensare l'eventuale chiusura di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria oggi attive al Bernabeo.

«Siamo forti della mossa di Zavattaro», spiega il presidente del Tdm ortonese, Giuseppe Tatasciore, pochi giorni fa riconfermato nel ruolo dal congresso cittadino, «che a un'eccellenza come la Senologia diretta dal professor Ettore Cianchetti ha affiancato Tiboni per puntellare il progetto di "Ospedale della donna", un caposaldo di avanguardia sanitaria che sarà difficile da scalzare anche con il più assurdo dei decreti sanitari. Perché così», incalza Tatasciore, «sarebbe evidente che anziché diretti al riordino e alla razionalizzazione, questi provvedimenti avrebbero l'unico fine di disorganizzare la sanità sul territorio, un punto purtroppo debole nella Asl teatina di oggi, mentre l'unico effetto a breve e medio termine sarebbe l'ulteriore sovraffollamento del clinicizzato di Chieti».

Con l'arrivo di Tiboni e l'entrata in funzione del nuovo blocco operatorio si volta pagina anche nei parti.

«Da settimane», annota Tatasciore, «è già in flessione la percentuale dei parti cesarei».
Zavattaro aveva infatti definito «preoccupante il tasso di cesarei intorno al 40 per cento, un aspetto da rivedere». Secondo il Tdm, la svolta nell'organizzazione del Punto nascita si deve anche alla direttrice dell'unita operativa di Ginecologia e Ostetricia, Manuela Mucci.

«Anche grazie a lei», osserva il presidente Tdm, «stiamo registrando un salto di qualità, garanzia per il futuro del Punto nascita e dello stesso Bernabeo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA