Parchi gioco vietati ai bambini

6 Giugno 2011

Chiusi anche se ultimati a Tricalle, Celdit e Brecciarola. Si riaccende lo scontro politico, Febo: "Il sindaco snobba la periferia". L'assessore Bevilacqua: "I ritardi colpa della burocrazia"

CHIETI. Sempre più calda la questione dei parchi cittadini: la mancata riapertura delle aree verdi nei rioni periferici, nello specifico di Tricalle, Celdit e Brecciarola, riaccende lo scontro politico.
L'annuncio dell'assessore al verde pubblico Alessandro Bevilacqua, nel mese di marzo di una risoluzione del problema in tempi brevi, non si è concretizzato, il consigliere di minoranza Luigi Febo riaccende i riflettori sui ritardi e torna nei parchi di fronte alle transenne, attaccando la giunta Di Primio, mentre l'assessore si trincera dietro motivi tecnici. Questioni che, tuttavia, non sono sufficienti a giustificare i ritardi per l'ex assessore ai lavori pubblici.

«La verità», attacca Febo, «è che il sindaco Umberto Di Primio non ritiene importante consegnare ai bambini e alle famiglie dei quartieri Celdit, Brecciarola e Tricalle i parchi giochi. Le periferie, a quanto pare, sono l'ultimo dei pensieri di questa amministrazione comunale. Talmente ultimi che non si riescono neanche a trovare le date per le consegne ufficiali».

L'assessore parla di ritardi tecnici e assicura soluzioni in tempi brevi. «Problemi burocratici», sostiene, «esistono a Chieti come in tutto il Paese. Al Celdit abbiamo completato il passaggio del terreno dall'Ater al Comune e manca solo l'allaccio della luce, mentre al Tricalle abbiamo già provveduto a far pulire il parco e credo che in breve tempo riusciremo a riaprirlo, poi però dovremo transennare alcuni punti in cui bisogna montare i giochi. Al Tricalle il problema è legato alla rescissione del contratto con la ditta che ha eseguito i lavori fatto dal centro-sinistra poco prima delle elezioni».

Ma per maggiori chiarimenti sui tre parchi oggetto di critica e su altri progetti di verde pubblico, martedì l'assessore Bevilacqua terrà un incontro con la stampa in cui esporrà anche l'idea di una possibile riqualificazione del parco Majella. Nel frattempo Febo lancia due proposte. «Se il sindaco ritiene di avere cose più importanti da fare può delegare un consigliere», spiega, «se invece teme di essere contestato può far rimuovere le transenne dagli operai. Ovviamente, se sceglie la prima soluzione, io mi candido».

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