Passo Lanciano, danni al Pistone: filmata la Jeep

Ore contate per gli autori dell’atto vandalico, scatta la denuncia del sindaco di Pretoro

PASSO LANCIANO. Hanno le ore contate i vandali che martedì notte hanno distrutto la pista da sci di Passo Lanciano.

A inchiodarli alle loro responsabilità le riprese immortalate dalle videocamere di sorveglianza poste sugli impianti di risalita del Pistone profondamente danneggiato dagli pneumati di più fuoristrada. Intanto, ilsindaco di Pretoro, Sabrina Simone, ieri pomeriggio si è recata alla questura di Chieti per sporgere denuncia, al momento, contro ignoti. «I protagonisti di quella notte brava probabilmente non si sono resi conto del grave danno ecologico ed economico causato» commenta il primo cittadino «l’area danneggiata non può essere sottoposta a battitura perché manca la neve». Dalle foto scattate dal maestro di sci Eugenio Di Francesco, meglio conosciuto come Teté, si vedono chiaramente i solchi scavati sulla neve. Abrasioni che hanno letteralmente bruciato il manto erboso sottostante. Uno scempio ecologico, aveva commentato indignato Di Francesco.

«Quel comportamento irresponsabile ha causato un danno economico di almeno diecimila euro» riprende la Simone «i gestori degli impianti avrebbero voluto inaugurare la stagione sciistica domani, ma non sarà più possibile dal momento che la pista è piena di buchi. A pagarne le conseguenze sarà anche tutto l’indotto che colpirà le tante attività commerciali del paese a gestione familiare». «Sono stati i tanti concittadini e molti amanti della montagna a spingermi verso questo passo di carattere legale. Ma da subito ho sentito il dovere civico e morale di censurare un comportamento così irresponsabile. Prima di riaprire gli impianti del Pistone bisognerà preparare il fondo della pista in modo conforme alle rigide norme sulla sicurezza. Operazioni che richiedono tempo». Per il primo cittadino gli autori dell’incomprensibile atto vandalico vanno puniti in modo esemplare.

E gli investigatori sono già a buon punto. I tentativi degli autori del raid di cancellare le prove postate da loro stessi su facebook sono stati del tutto inutili. «La polizia è in possesso dei filmati registrati dalle videocamere poste sugli impianti di risalita che mostrano chiaramente le immagini di una Jeep bianca che scorrazza sul pistone».

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