Pasticcio in consiglio, slitta il bilancio Scontro sul piano delle opere pubbliche

L’aula accetta i rilievi dell’opposizione. Il sindaco: il nostro è stato un atto di responsabilità
CHIETI. Per il consiglio comunale doveva essere il giorno del bilancio, è stato invece un giorno confuso e pasticciato, terminato con un rinvio della seduta al prossimo lunedì. «Una manifestazione di dilettantismo», dicono dall'opposizione i consiglieri del Pd Luigi Febo e Enrico Iacobitti. «Una dimostrazione di senso di responsabilità» replica il sindaco Umberto Di Primio.
L'aula ha di fatto accolto la pregiudiziale dell'opposizione che chiedeva di rinviare il varo del piano triennale delle opere pubbliche, propedeutico all'approvazione del bilancio, perché mancava l'atto di giunta che dà il via libera ai progetti preliminari. «La giunta ha solo preso atto dei documenti senza approvarli», dicono Febo e Iacobitti, «procedere alla discussione del bilancio sarebbe risultato inutile e dannoso perché comunque il bilancio sarebbe risultato illegittimo».
Per il Pd si tratta di un ulteriore segno di «incompetenza della giunta. Hanno avuto due mesi per preparare le carte e non ci sono riusciti», dice Iacobitti. «Il centrodestra ci ha accusati di aver lasciato il comune pieno di debiti? In realtà si accusa la nostra progettualità amministrativa, il loro è dilettantismo». Per Di Primio quella dell'opposizione è «una vittoria di Pirro». La scelta di far slittare i due provvedimenti è stata presa per «senso di responsabilità e trasparenza», dice il sindaco. «In passato, il centrosinistra bocciava qualsiasi iniziativa dell'opposizione per partito preso.
Io dopo aver ascoltato i dirigenti e il segretario generale, nonché i capigruppo di maggioranza e opposizione, ho deciso, d'accordo con l'assessore proponente, di ritirare la delibera relativa al triennale delle opere pubbliche, al fine di consentire agli uffici di individuare il percorso più giusto per l'approvazione». Per la città nessun problema, conclude il sindaco: «Il bilancio sarà approvato in anticipo rispetto ai tempi». Per il Pd il problema è invece l'eccesso di deleghe nelle mani del primo cittadino. (a.d.f.)
L'aula ha di fatto accolto la pregiudiziale dell'opposizione che chiedeva di rinviare il varo del piano triennale delle opere pubbliche, propedeutico all'approvazione del bilancio, perché mancava l'atto di giunta che dà il via libera ai progetti preliminari. «La giunta ha solo preso atto dei documenti senza approvarli», dicono Febo e Iacobitti, «procedere alla discussione del bilancio sarebbe risultato inutile e dannoso perché comunque il bilancio sarebbe risultato illegittimo».
Per il Pd si tratta di un ulteriore segno di «incompetenza della giunta. Hanno avuto due mesi per preparare le carte e non ci sono riusciti», dice Iacobitti. «Il centrodestra ci ha accusati di aver lasciato il comune pieno di debiti? In realtà si accusa la nostra progettualità amministrativa, il loro è dilettantismo». Per Di Primio quella dell'opposizione è «una vittoria di Pirro». La scelta di far slittare i due provvedimenti è stata presa per «senso di responsabilità e trasparenza», dice il sindaco. «In passato, il centrosinistra bocciava qualsiasi iniziativa dell'opposizione per partito preso.
Io dopo aver ascoltato i dirigenti e il segretario generale, nonché i capigruppo di maggioranza e opposizione, ho deciso, d'accordo con l'assessore proponente, di ritirare la delibera relativa al triennale delle opere pubbliche, al fine di consentire agli uffici di individuare il percorso più giusto per l'approvazione». Per la città nessun problema, conclude il sindaco: «Il bilancio sarà approvato in anticipo rispetto ai tempi». Per il Pd il problema è invece l'eccesso di deleghe nelle mani del primo cittadino. (a.d.f.)
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