Pesca di frodo lungo il litorale, sotto sequestro 70 chili di polpi
Controlli e denunce della guardia costiera contro gli abusivi a Ortona, San Vito e Francavilla Sanzionati anche tre comandanti di navi vongolari perché si erano avvicinati troppo alla spiaggia
ORTONA . Pesca abusiva sui fondali di Ortona e San Vito, scattano le sanzioni da parte della guardia costiera. Continuano, dunque, gli illeciti in mare. Questa volta, dopo gli ultimi sequestri estivi con cui sono stati recuperati circa duemila ricci di mare, sono stati sanzionati due pescatori subacquei, colti in flagrante con oltre 70 chili di polpi appena prelevati dai fondali di San Vito. A questi si sono aggiunti tre pescatori sanzionati per aver raccolto diverse decine di esemplari di granchi della specie dei cosiddetti “pelosi” dalle scogliere della spiaggia della Ritorna di Ortona. L’attenzione dei militari della capitaneria si è concentrata anche sul comparto della pesca professionale, e ha portato ad elevare nei giorni scorsi tre verbali di illecito amministrativo a carico di altrettanti comandanti di navi vongolari, poiché gli stessi operavano a poche decine di metri dalla spiaggia di Francavilla, in zona vietata.
«Le condotte sanzionate, seppur apparentemente diverse l’una dalle altre», spiegano dalla capitaneria, «in realtà, danneggiano tutte, in maniera significativa, la biodiversità del tratto di mare più prossimo alla costa, che, per mirate scelte di sostenibilità, il legislatore ha deciso di vietare alla pesca indiscriminata e non selettiva, in quanto habitat idoneo per la riproduzione di innumerevoli specie ittiche e perché, solitamente, ad essere pescati in zone di basso fondale, sono gli esemplari più piccoli, quando non addirittura gli esemplari femmina con le uova».
Si è trattato dunque di fenomeni purtroppo emblematici di quanto siano diffuse prassi di pesca dannose per l’ambiente marino e per le specie che lo popolano. Questa è stata solo l’ultima azione della guardia costiera che prosegue costantemente con la sua attività di contrasto nei confronti delle pratiche di pesca abusiva, soprattutto ad opera di subacquei sportivi che, con i loro comportamento, continuano a procurare danni all’ecosistema costiero, ricco di biodiversità e, quindi, fondamentale per la salute del mare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Le condotte sanzionate, seppur apparentemente diverse l’una dalle altre», spiegano dalla capitaneria, «in realtà, danneggiano tutte, in maniera significativa, la biodiversità del tratto di mare più prossimo alla costa, che, per mirate scelte di sostenibilità, il legislatore ha deciso di vietare alla pesca indiscriminata e non selettiva, in quanto habitat idoneo per la riproduzione di innumerevoli specie ittiche e perché, solitamente, ad essere pescati in zone di basso fondale, sono gli esemplari più piccoli, quando non addirittura gli esemplari femmina con le uova».
Si è trattato dunque di fenomeni purtroppo emblematici di quanto siano diffuse prassi di pesca dannose per l’ambiente marino e per le specie che lo popolano. Questa è stata solo l’ultima azione della guardia costiera che prosegue costantemente con la sua attività di contrasto nei confronti delle pratiche di pesca abusiva, soprattutto ad opera di subacquei sportivi che, con i loro comportamento, continuano a procurare danni all’ecosistema costiero, ricco di biodiversità e, quindi, fondamentale per la salute del mare.
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