Pescara, padre e figlio condannati per violenza sessuale

Quindici anni a Claudio Mastramico, 48 anni, accusato anche di sfruttamento della prostituzione, e sette mesi al figlio Antonio, 21 anni. La vittima è una giovane donna picchiata e violentata

PESCARA. Il Tribunale collegiale di Pescara ha condannato rispettivamente a 15 anni e a sette anni e sei mesi di reclusione Claudio Mastramico, 48 anni, di Elice (Pescara) ed il figlio, Antonio, di 21 anni, con le accuse di violenza sessuale e lesioni gravissime. Soltanto il padre deve rispondere anche di sfruttamento della prostituzione.

Nell'ambito della vicenda, il Tribunale ha inflitto tre anni di reclusione per corruzione in atti giudiziari a Domenico Borrelli, 57 anni, di Pescara. Claudio e Antonio Mastramico erano stati arrestati, il 26 luglio dello scorso anno, dalla squadra mobile di Chieti per una presunta violenza nei confronti di una giovane, che due mesi e mezzo prima, era stata ricoverata nell'ospedale di Pescara con numerose ecchimosi e gravi contusioni.

Nel corso degli indagini, coordinate dal pm Gennaro Varone, gli investigatori accertarono che la giovane, il primo maggio, era stata vittima di un pestaggio durante una violenta serata e più volte sarebbe stata fatta prostituire. Claudio Mastramico, ex proprietario di un locale di Elice, era già finito in manette, il 27 febbraio 2007, insieme ad altre 26 persone, per un traffico internazionale di cocaina.
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