Picchia la figlia di 4 mesi e la compagna: braccialetto elettronico al papà violento 

Le indagini dei carabinieri sono scattate dopo la denuncia presentata dalla donna: lei e la piccola ricoverate in ospedale Il 28enne non potrà più avvicinarsi alle vittime: accusato di maltrattamenti e lesioni aggravate, adesso nega gli addebiti 

CHIETI. L’accusa è la più infamante per un genitore: quella di aver picchiato la figlioletta di appena quattro mesi, al punto tale da mandarla all’ospedale. Un papà ortonese di 28 anni è indagato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate verso la compagna ventitreenne e la piccola: nei suoi confronti il giudice del tribunale di Chieti Luca De Ninis ha disposto l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alle vittime. Non solo: un braccialetto elettronico controlla l’uomo istante per istante, traccia ogni suo spostamento e lo segnala alle forze dell’ordine. La giovane madre e la neonata si trovano adesso in un luogo protetto.
Le indagini dei carabinieri della stazione di Ortona sono scattate dopo la richiesta d’aiuto della ventitreenne, che ha raccontato di aver subito maltrattamenti per circa due anni, nello specifico vessazioni psicologiche ma anche aggressioni fisiche.
Le due vittime sono state accompagnate in pronto soccorso: sul corpo della bimba sono stati riscontrati segni ritenuti compatibili con delle percosse, fra cui una frattura a un braccio, roba da ben trenta giorni di prognosi; la madre, invece, ha riportato lesioni giudicate guaribili dai medici in dieci giorni. A quel punto la procura teatina, informata dai militari dell’Arma, ha chiesto e ottenuto la misura cautelare nei confronti dell’indagato, nel timore che potesse fare ancora del male alla convivente e alla figlia. Entrambe sono state prese in carico da un centro antiviolenza e ora vivono in una casa rifugio, in una località segreta.
Il ventottenne, difeso dall’avvocato Carlo Flacco, ha deciso di rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari e fornire la sua versione dei fatti. Più nel dettaglio, nel corso dell’interrogatorio a palazzo di giustizia, ha respinto le accuse e ha sostenuto di non aver mai alzato un solo dito sulla piccola, né di aver picchiato la compagna.
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