Piccolotti (Avs): "No alla superficialità con cui si parla dei bambini del bosco"

La riflessione su Instagram: “Mi spaventa che quasi nessuno si chieda quali conseguenze avrà su di loro una vita senza socialità, senza confronto, senza strumenti”
PALMOLI. “Non mi piace la superficialità con cui si parla dei "bambini del bosco". E lo dico da persona convinta che la soluzione non sia portarli via dalla famiglia, ma creare le condizioni perché possano tornare dai loro genitori con un diritto fondamentale garantito: andare a scuola, avere amici, vivere nel mondo. Eppure sono spaventata. Mi spaventa che, nel dibattito pubblico, quasi nessuno si chieda quali conseguenze avrà, su quei bambini, una vita senza socialità, senza confronto, senza strumenti”. Lo scrive su Instagram Elisabetta Piccolotti di Avs.
“Cosa ne sarà di loro quando saranno adolescenti - prosegue la deputata rossoverde - quando cercheranno un lavoro, quando magari vorranno una laurea senza aver mai visto un computer? E mi spaventa ancora di più sapere che gli stessi emuli di Salvini che oggi urlano al "diritto dei genitori" saranno i primi, domani, a chiamarli selvaggi, disadattati, anormali. L'abbiamo già vista questa brutalità, la conosciamo. La verità è che a Salvini non interessa trovare un equilibrio tra due diritti: stare con la propria famiglia e avere accesso all'istruzione, alla relazione, all'emancipazione. Gli interessa altro. E questo caso gli offre tre occasioni d'oro: indebolire l'idea che la scuola pubblica sia lo standard minimo da garantire a ogni bambina e bambino, così da continuare a giustificare i 770 milioni che vanno alle scuole paritarie”.
A Salvini, aggiunge Piccolotti, “interessa rafforzare l'idea che i genitori possano decidere tutto, che si tratti di negare l'educazione sessuale (come nel ddl Valditara), diffidare della scienza, trasmettere fondamentalismi o demonizzare la tecnologia. Per Salvini è tutto legittimo "in nome della libertà educativa", i diritti dei bambini non pervenuti. E poi è l'occasione per demonizzare i giudici in vista del referendum sulla giustizia, bambini nel bosco, Garlasco o qualsiasi caso complesso: tutto serve per alimentare l'idea che i magistrati siano "mostri". E intanto, i bambini restano lì. Trattati come oggetti anche dalla politica, dai media, dall'opinione pubblica. Se è il segno dei tempi, allora questi - conclude Piccolotti - sono tempi davvero bui”.
@RIPRODUZIONE RISERVATA

