Pilkington, 20 anni fa l’acquisto della Siv «Scommessa vinta»

A febbraio del 1994 l’annuncio di Paolo Scaroni Marcovecchio: diamo il meglio nei momenti difficili

SAN SALVO. Venti anni ma non li dimostra. Sono trascorsi quattro lustri da quando Pier Paolo Scaroni annunciò l’acquisto della Siv, Società italiana vetro, da parte della Pilkington. Nonostante la crisi, la recessione e la concorrenza della Polonia, la dirigenza del colosso vetrario ha serrato le fila e deciso di continuare a scommettere sul sito produttivo di San Salvo.

«È nei momenti di crisi che le aziende tirano fuori il meglio di sè», ha detto a fine anno il presidente di Pilkington Italia, Graziano Marcovecchio. e lo ha ribadito in occasione del compleanno del colosso industriale. L’accordo fra la Siv e la Pilkington fu siglato nel 1994 rilevando poi la quota di Techint nel 1995. Dal 2006 Pilkington è stata inglobata dalla Nippon Sheet Glass( Nsg) diventando la realtà produttiva più importante del comprensorio. La Nsg conta 29 stabilimenti nel mondo ed esporta la produzione in 130 località spalmate in sedici Stati. Su 29mila addetti, 3 mila circa lavorano in Italia, l’80% a San Salvo.

Lo stabilimento abruzzese insieme alla Denso fa da traino all’intera economia del territorio e alimenta un vastissimo indotto. Il gruppo produce a San Salvo vetri per auto, di cui rifornisce i maggiori costruttori di auto in Europa e nel mondo. La crisi del settore automotive ha costretto anche il colosso vetrario a rallentare. Per i prossimi due anni i posti di lavoro sono salvi anche se i dipendenti già da un anno e mezzo sono in solidarietà e lo saranno per altri due anni.

Attorno al colosso è sorta una cittadella industriale formata da Bravo, Primo (che occupano insieme 500 persone) e Flovetro acquistata completamente dalla francese Saint Gobain. La Bravo lo scorso anno ha assunto 100 dipendenti, record assoluto in Abruzzo. Attenta alla nuove tecnologie e pronta ad investire sul futuro, Pilkington ha introdotto di recente le innovative tecnologie Fass bender. L’ultimo importante ordinativo conquistato è quello dei tettucci TO7.

Per invertire la rotta della crisi economica, tuttavia, a giudizio di Marcovecchio servirebbe un colpo di reni della politica, una politica energetica seria, l’abbattimento del cuneo fiscale, una logistica efficace, infrastrutture funzionanti. Grazie agli ammortizzatori sociali il colosso giapponese è riuscito ad attraversare i momenti più cupi e Marcovecchio in più di una occasione ha ribadito che nell’ottica di una multinazionale avere la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali permette di decidere meglio. Chiudendo altrove piuttosto che in Italia. Sorte toccata, purtroppo, allo stabilimento svedese che produceva tettucci per auto.

Il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, e quello di Vasto, Luciano Lapenna, hanno ribadito solo pochi giorni fa quanto importante sia stata e sia tuttora la presenza di una multinazionale nel territorio. Lo stesso il presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera, è orgoglioso di essere riuscito a riportare Pilkington a Punta Penna grazie alle navi feeder. In attesa della ripresa economica e di tempi migliori, la Pilkington festeggia i primi suoi venti anni: buon compleanno.

Paola Calvano

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