Pilkington, 750 lavoratori fermi per 7 giorni

San Salvo, calo degli ordinativi: scattano i contratti di solidarietà in tre reparti e fra gli impiegati

SAN SALVO. La congiuntura peggiora e il quadro economico delle aziende del Vastese è sempre più critico. La prossima settimana è in programma una nuova brusca frenata alla Pilkington. Sono almeno 750 i lavoratori che resteranno a casa con contratti di solidarietà. Il calo di ordinativi impone la sosta del reparto vetri “Accoppiati” e del Centro ricerche. Si fermeranno a rotazione anche i lavoratori del reparto “Temperati” e gli impiegati.

La decisione è stata presa al termine dell’incontro avuto dai dirigenti dell’azienda con i sindacati. Il clima in fabbrica è teso. «La situazione sta diventando drammatica. Cominciamo ad avere paura», rivela un lavoratore. Gli ordini della Nippon Sheet Glass sono categorici. Anche la fabbrica di Piana Sant’Angelo deve contenere i costi e utilizzare gli ammortizzatori sociali. È probabile che a dicembre le fermate di sosta siano due: una con i contratti di solidarietà, l’altra di ferie.

Non mancano le proteste dei lavoratori contro la politica abruzzese. «Non è riuscita a difenderci. La Polonia cresce e questo stabilimento giorno dopo giorno perde di importanza», è l’amaro sfogo di alcune tute blu che invocano l’anonimato. Per gli amministratori regionali non è affatto così. Anche i sindacati assicurano che il loro impegno è continuo e costante.

«Rivendichiamo gli ordinativi di nuovi prodotti senza stare ad attendere la saturazione degli impianti in Polonia e Spagna. San Salvo chiede equità», dice Giuseppe Rucci, segretario provinciale della Cgil.

Anche i Cobas invocano iniziative in difesa del lavoro. Certo è che il momento è molto delicato. Come se non bastasse la crisi, l’azienda è costretta a fronteggiare anche gli imprevisti. Lo scorso dine settimana (la notizia è trapelata solo ieri) durante la notte si è acceso un incendio all’esterno del magazzino della Bravo, stabilimento satellite della Pilkington. Il fuoco è stato subito spento dai lavoratori e dagli addetti alla vigilanza. Il sospetto che si sia trattato di un gesto doloso è forte. Nel piazzale in cui si è acceso il rogo non c’era materiale infiammabile. Il condizionale è tuttavia d'obbligo. Del fatto sono state messe al corrente le forze dell’ordine. I Cobas dopo l'accaduto hanno sollecitato un potenziamento del servizio di vigilanza. (p.c.)

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