Pilkington, due mesi di cassa integrazione

Duemila lavoratori in fabbrica a rotazione per evitare il licenziamento di 80 interinali

SAN SALVO. Frenata nel funzionamento degli impianti e lavoratori in cassa integrazione alla Pilkington di Piana Sant'Angelo. Il ricorso agli ammortizzatori sociali per l'azienda che produce vetri per auto, riguarderà tutti i dipendenti, a rotazione, a partire dal 1º novembre e fino al 31 dicembre prossimo. L'escamotage, invocato dai sindacati, ha evitato il licenziamento in tronco di 80 lavoratori interinali ritenuti in esubero. E mentre azienda e sindacati discutevano del futuro lavorativo di circa duemila operai, in fabbrica ieri si sono verificati due nuovi infortuni.

La cassa integrazione.
La notizia era nell'aria da qualche giorno. Una consistente riduzione degli ordinativi obbliga il colosso giapponese del gruppo Nippon Sheet Glass a ricorrere in maniera massiccia agli ammortizzatori sociali. Saranno due i mesi di cassa integrazione fino a fine anno. Subito dopo le vacanze di inizio 2012, azienda e sindacati torneranno a fare il punto della situazione. Le previsioni produttive sono tutt'altro che tranquillizzanti. Tutta colpa della frenata dell'automotive. Nei magazzini si accumulano le scorte. L'azienda è obbligata a correre ai ripari. Ottanta lavoratori interinali dei settori "vetro temperato" e "accoppiato" hanno rischiato di andare fuori dalla fabbrica. Dopo ore di trattative i rappresentanti sindacali sono riusciti a convincere i manager a ricorrere a una soluzione alternativa. Il piano è ancora da definire nei dettagli. Tutti i lavoratori, compresi i quadri e gli impiegati, andranno a rotazione in cassa integrazione a seconda delle necessità. Una nuova doccia fredda dopo le notizie poco confortanti che riguardano la Flovetro e gli stabilimenti satellite Primo e Bravo.

Gli infortuni.
E mentre negli uffici amministrativi sindacati e azienda cercavano rimedi indolori per superare la crisi, in fabbrica si sono verificati due incidenti che hanno creato molta apprensione e qualche polemica. Qualche minuto prima delle 9 un autotrasportatore che era piegato vicino a un Tir è stato colpito di striscio da due cassa vuote cadute accidentalmente da un muletto. Accompagnato al pronto soccorso del San Pio il camionista è stato medicato e dimesso. Nel pomeriggio a farsi male è stato un giovane operaio finito con un piede in un tombino. Anche in questo caso non è successo fortunatamente nulla di grave. I due episodi danno la stura a Domenico Ranieri, dei Cobas, per tornare a sollecitare maggiori controlli di prevenzione. «Dopo il grave incidente avvenuto un mese fa alla Denso e costato la vita a un autotrasportatore chiediamo condizioni di lavoro più sicure nelle fabbriche del Vastese», afferma il segretario provinciale del sindacato. «La crisi e la fretta non aiutano a lavorare bene. E' necessario dedicare maggiore attenzione alla sicurezza», insistono i Cobas.

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