Pista ciclabile, la pedana resta rotta

La Soprintendenza non fa sostituire il tracciato di legno e il Comune va al Tar

VASTO. La Sovrintendenza ai beni ambientali non autorizza la sostituzione della pedana in legno con altro materiale eco-compatibile e il Comune minaccia ricorso al Tar. Gli appassionati di bicicletta che percorrono la pista ciclabile di Vasto Marina e che in più occasioni hanno protestato per la pericolosità di quel tratto devono rassegnarsi: il Comune ritiene troppo dispendioso sostituire i pannelli danneggiati e chiede che la Sovrintendenza autorizzi un altro tipo di intervento.

Nella diatriba in atto a farne le spese sono i ciclisti che rischiano rovinose cadute a causa del percorso dissestato e della costante presenza dei pedoni. «La sostituzione infelice delle tavole di legno lungo la pista ciclabile continua a non dare la sicurezza necessaria e ad essere un dispendio di soldi pubblici non più sostenibile», fa sapere l’assessore alla mobilità, Marco Marra, «l’unica vera soluzione è rappresentata dalla sostituzione con materiale alternativo al legno, richiesta fatta alla Sovrintendenza ai beni ambientali che, però, ha sempre negato altre ipotesi per questo tratto della pista ciclabile di Vasto marina. Stiamo ora formalizzando un’ulteriore richiesta», aggiunge il delegato della giunta Lapenna, «specificando l’utilizzo di materiali ecocompatibili con zone Sic e riserve naturali, sperando in una apertura della Sovrintendenza. Altrimenti saremo costretti a rivolgerci al Tar per risolvere un problema che è sotto gli occhi di tutti», conclude Marra.

Era stata Fiab Vasto pedala, sodalizio che in città conta un discreto numero di soci, a richiamare l’attenzione sullo stato di pericolosità del tratto iniziale della pista, dissestato in più punti a causa dei danneggiamenti alle assi di legno. Ad aumentare il rischio di cadute anche l’uso promiscuo del percorso, un problema annoso che il Comune non ha mai voluto risolvere se non ventilando un ampliamento che, trattandosi di una riserva naturale e di un sito di importanza comunitaria (Sic), appare davvero improbabile. Morale della favola la pista è diventata quasi esclusivo appannaggio dei pedoni che, soprattutto in estate, invadono la carreggiata come se si trattasse di un lungomare. Per non parlare delle mamme, con bambini al seguito, che passeggiano incuranti delle bici.

Anna Bontempo

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