Pochi anestesisti, saltano gli interventi

Garantite solo le urgenze, 140 pazienti aspettano le operazioni chirurgiche ordinarie

LANCIANO. Ci sono pochi anestesisti e le operazioni ordinarie all'ospedale Renzetti saltano. Circa 140 pazienti sono in attesa da mesi di essere sottoposti ad un intervento programmato. Le operazioni vengono posticipate di mese in mese perché le sedute di chirurgia sono state ridotte di un terzo. È l'ennesima tegola che si abbatte sull'ospedale frentano, già alle prese con reparti al collasso, personale stremato dai doppi turni e lunghe attese per gli esami.

A lanciare l'allarme è il tribunale per i diritti del malato (Tdm): «Riceviamo lamentele di utenti ai quali è stata rinviata un'operazione programmata perché al Renzetti mancano gli anestesisti. Le sedute in sala operatoria sono più che dimezzate e non bastano per soddisfare tutte le richieste. Da 16 gli anestesisti sono rimasti in 11 a causa dei pensionamenti», precisano dal Tdm, «e non riescono a coprire tutti i turni nonostante gli straordinari. L'azienda deve procedere a nuove assunzioni».

La richiesta del Tdm diventa il grido di allarme e di protesta dei circa 140 pazienti in attesa di essere operati. Che sia l'asportazione della coliciste o un intervento mini invasivo da effetuare in day hospital, la risposta al Renzetti è la stessa: l'intervento deve essere posticipato. «I disagi maggiori ci sono in chirurgia», spiegano dal Tdm, «dove le sedute operatorie sono passate da 8 a settimana (due Casoli e sei a Lanciano ndc), a due. Vengono garantite solo le urgenze e gli interventi oncologici».

Anche per l'urologia le sedute sono state ridotte di un terzo: da tre a una. Lo stesso accade in tutte le unità operative che hanno a che fare con la sala operatoria, come ginecologia e ortopedia. E i malati si rivolgono ad altri ospedali o ai privati.

L'ira di De Luca. «E' una situazione vergognosa», commenta il sindaco di Casoli, Sergio De Luca (Pd) per descrivere quanto accade al Renzetti, «avevamo denunciato ad agosto, al momento della chiusura del Consalvi, che una delle conseguenze negative della chiusura del day surgery era il collasso delle liste di attesa per gli interventi ordinari a Lanciano e ad Atessa». E sono i numeri a dare ragione al sindaco: nel 2008 a Casoli sono stati effettuati 650 interventi in day surgery, saliti ad 850 nel 2009, un trend in crescita che faceva sì che a Lanciano l'attesa per gli interventi programmati fosse di soli 15 giorni. «E' vergognoso che all'ospedale punto di riferimento del territorio, la direzione aziendale non dia il personale di cui ha bisogno, e non per aumentare le sedute operatorie, ma almeno per mantenerle allo stesso livello».

De Luca e il Tdm mettono in evidenza che la riduzione delle sedute operatorie ha effetti negativi anche sui conti, già in rosso, della Asl. Gli utenti che decidono di sottoporsi all'intervento in altri ospedali e in cliniche private aumentano la mobilità passiva, ossia i debiti, dell'azienda.

La Asl. «La situazione migliorerà», assicurano dalla sede Asl, «un anestesista è arrivato e un altro, se la Regione lo permetterà, entrerà in servizio il primo febbraio».

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