Polemica sui dirigenti del Comune

Di Paolo: 5 da licenziare per manifesta incapacità. Di Primio: stai sbagliando

CHIETI. Il vice sindaco nonché assessore al personale Bruno Di Paolo chiede la testa di almeno cinque dirigenti su otto a libro paga del Comune per "manifesta incapacità". A palazzo d'Achille scoppia il putiferio e il sindaco Umberto Di Primio ammonisce il collega di maggioranza. «Bisogna assumersi le responsabilità e non riversarle sugli altri. Chi non se la sente di lavorare per il bene di questa città può dirlo subito». Parole di fuoco che promettono un altro scossone in seno alla coalizione di centrodestra che continua ad essere litigiosa, poco coesa e, soprattutto, divisa sulle modalità di risoluzione dei problemi sofferti dall'ente.

L'ultimo nodo del contendere è stata la mancata certificazione del Patto di stabilità. Il collegio dei revisori dei conti non ha firmato il documento contabile che, per legge, andava inviato al ministero entro il 31 marzo, per alcune anomalie evidenziate nella gestione dei residui nell'anno 2011. Il sindaco, di contro, ha ribadito che il Comune ha rispettato a pieno i rigidi parametri del Patto di stabilità in relazione all'esercizio 2011 imputando ai revisori un eccessivo fiscalismo ingiustificato. Di fatto il Comune, senza la certificazione del Patto di stabilità, subirà una serie di dure sanzioni dal ministero a partire dal blocco delle assunzioni di personale per tutto il 2012. Una iattura specie per 28 dipendenti del Comune titolari di contratto a tempo determinato.

Dodici geometri, il 31 marzo, hanno rinnovato i propri contratti di lavoro fino a giugno e potrebbero conservare il posto. Sono di sicuro fuori dagli uffici comunali, invece, i 16 amministrativi a tempo con contratto in scadenza a metà mese. Il vice sindaco, leader del partito Giustizia sociale, non l'ha presa bene e ha puntato il dito sui dirigenti del Comune accusati, in soldoni, di incapacità e di portare all'attenzione della giunta, soltanto in extremis, atti amministrativi importanti. Come, appunto, il quadro finanziario dell'annualità 2011 indispensabile per certificare il rispetto del Patto di stabilità.

Così Di Paolo ha impugnato carta e penna per denunciare la poca professionalità dei dirigenti e per chiedere il sollevamento dall'incarico di almeno cinque dirigenti sugli otto in pianta organica. Un'uscita che ha scatenato la dura reprimenda del primo cittadino. «Il vice sindaco è stato inopportuno e non condivido affatto quello che ha detto. Ognuno di noi, per quanto di sua competenza, deve assumersi maggiore responsabilità», ammonisce il sindaco, «evitando di dare la colpa agli altri. In questo momento bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare a testa bassa. Chi se la sente bene, altrimenti lo dica chiaramente». Laconico il commento di Enrico Iacobitti, segretario cittadino del Pd. «In Comune c'è un'evidente confusione politica e il centrodestra», dice, «parla come se non governasse da oltre due anni. Il vice sindaco decida se stare o meno in questa coalizione».

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