Prenotano la casa ma la trovano occupata

Torna la truffa delle vacanze al mare: caparre versate, però le abitazioni non erano in affitto

VASTO. Torna l’estate e torna anche la truffa delle case-vacanza. Tre le denunce presentate ieri mattina a Vasto da altrettanti nuclei familiari arrivati dalla Campania. Le vittime, due famiglie di Caserta e una di Napoli, sono arrivate alla Marina poco dopo le 10 per portare le prime suppellettili nella casa in cui avrebbero dovuto trascorrere qualche weekend e l’intero mese di agosto. Poco dopo hanno raggiunto l’agenzia immobiliare Molino sulla riviera chiedendo aiuto. Le case delle vacanze c’erano ed erano esattamente come mostrava il sito Subito.it. Peccato però che non appartenessero a D.M., l’affittuario contattato sul web ma ad altre famiglie che non hanno nessuna intenzione di affittarle.

Gli appartamenti, in viale Dalmazia 45, a pochi metri dall’hotel Europa, al centro dell riviera, in effetti sono davvero belli e grandi. Le vittime del raggiro erano state attratte dal prezzo vantaggioso: 400 euro ad agosto con 7 posti letto. Una famiglia ha versato una caparra di 200 euro. Altre due famiglie hanno inviato a D.M. 300 euro. «L’indirizzo fornito dal truffatore è corretto e il condominio corrisponde a quello che i turisti hanno prenotato. Peccato che quegli appartamenti sono abitati», conferma la titolare dell’agenzia immobiliare, Angelica Molino. Non è stato semplice trovare alloggi sostitutivi con 7 posti letto. I truffati hanno denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine ma non è escluso che presto l’elenco delle persone raggirare sul web si allunghi. Lo scorso anno le famiglie truffate furono 28.

Quello delle case-fantasma è diventato da qualche anno il tormentone dell’estate. I turisti sperano di risparmiare affittando un appartamento da privati e si ritrovano senza casa nè soldi versati. Il copione è per tutti lo stesso. Secondo una ricerca lo scorso anno gli annunci truffa hanno mietuto migliaia di vittime in tutta Italia, dal Salento alla Sardegna. Dalle forze dell’ordine arriva l’invito a diffidare di chi chiede la caparra con accredito Postapay. (p.c.)

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