CORONAVIRUS

Primi 50 pazienti curati con l'antivirale: "A Chieti nessuno è finito in ospedale"

Il professor Vecchiet, direttore della Clinica di Malattie Infettive: "La terapia a domicilio con il Merk ha funzionato, ma il farmaco non sostituisce il vaccino che resta il nostro scudo più sicuro”

CHIETI. “Nessuno dei 50 pazienti trattati finora con il farmaco antivirale Merk ha avuto necessità di ricovero in ospedale. La terapia a domicilio ha funzionato”. A  raccontare la casistica di Chieti è Jacopo Vecchiet, direttore della Clinica di Malattie Infettive e professore ordinario all’Università “D’Annunzio”, che utilizza da poco più di un mese la molecola Molnupiravir, destinata ai malati di Covid-19 tenuti a domicilio a rischio di sviluppare forme severe della malattia. 

“Hanno risposto bene i pazienti curati con questo antivirale - aggiunge - dopo un’attenta valutazione da parte nostra. Si tratta, infatti, di un farmaco destinato a categorie particolarmente vulnerabili, quali cardiopatici, malati oncologici, obesi, soggetti immunodepressi o affetti da insufficienza a carico di vari organi, che più di altri possono andare incontro a conseguenze gravi.  Ma oltre alla selezione accurata dei malati da arruolare è parimenti importante essere tempestivi, perché arrivare presto fa la differenza. Nei primi giorni dell’infezione, infatti, la replicazione virale è altissima, e proprio su questa va ad agire Molnupiravir, che è stato progettato per introdurre errori nel codice genetico del virus, impedendone la duplicazione e riducendo quindi il rischio di provocare malattie gravi. Siamo quindi soddisfatti dei risultati ottenuti fin qui, che ci danno quindi più che una speranza nella lotta al contagio da Covid-19. Resta ferma, però, una certezza: il farmaco non sostituisce il vaccino, che resta il nostro scudo più sicuro per proteggerci dalla malattia”.

Jacopo Vecchiet, direttore della Clinica di Malattie Infettive e professore ordinario all’Università “D’Annunzio"

Intanto si è in attesa del nuovo farmaco Paxlovid prodotto da Pfizer, in distribuzione da qualche giorno, che dovrebbe essere disponibile anche in provincia di Chieti entro questa settimana. “La selezione dei pazienti eleggibili per tale trattamento segue, in massima parte, gli stessi criteri dell’altro - aggiunge Vecchiet - e noi ne abbiamo. Resta centrale, però, il fattore tempo: dobbiamo essere tempestivi nella somministrazione dal momento dell’insorgenza dei sintomi, e se il nuovo antivirale tarda ad arrivare utilizzeremo quello già disponibile per i malati in attesa”. Proprio questa mattina altri tre pazienti, seguiti a domicilio, sono stati inseriti nel trattamento, che va seguito per 5 giorni assumendo 4 capsule due volte al giorno. Ma è fondamentale, ai fini del successo del percorso terapeutico, aderire scrupolosamente alla prescrizione e completare il ciclo: “La cura non funziona - ammonisce Vecchiet - se viene sospesa alla prima scomparsa dei sintomi. Il faidate va evitato, perché è altamente pericoloso”.