Provincia contumace condannata

Non si presenta in tribunale: deve pagare 155mila euro all'impresa

CHIETI. Condannata per aver disertato l'aula di tribunale. La Provincia viene citata in giudizio, non si presenta per difendere le proprie ragioni e al giudice non resta che condannarla a pagare 155 mila euro all'impresa che l'ha portata in tribunale. A monte della "strana" assenza ci sono disguidi di ordine tecnico.

Fatto sta che in una barca che trasuda debiti da tutte le parti e cerca a fatica di stare a galla, nonostante un disavanzo da oltre cinque milioni di euro, aprire altre falle non fa di certo bene. La vicenda risale al febbraio scorso, ma è emersa nell'ultimo consiglio provinciale della settimana scorsa quando si doveva approvare un debito fuori bilancio. Questo, appunto.

Il consiglio ha temporeggiato, rimandando la decisione alla prossima seduta. L'ente, infatti, è già ricorso in appello a maggio scorso e molti consiglieri non se la sono sentita di votare subito il riconoscimento del debito, soprattutto la minoranza, perché hanno ritenuto ci siano sufficienti ragioni per ribaltare il verdetto del giudice di primo grado. E' vero, poi, che la discussione si è protratta a lungo, finendo a tarda sera, e la stanchezza ha giocato il suo ruolo. Precisando inoltre che c'è un ufficio legale formato da un avvocato e un collaboratore che viene pagato 50 mila euro l'anno. La vicenda giudiziaria muove dai lavori di sopraelevazione, completamento e sistemazione esterna della nuova sede del liceo scientifico "Galilei" di Lanciano affidati nella seconda metà del 2004 alla ditta Nuova 3T Global service srl.

Fatto sta che di lì a poco sono arrivate nuove indicazioni dalla normativa antisismica e l'ente provinciale nel 2006 ha approvato una perizia di variante tecnica, per aggiungere i lavori necessari.

Da qui sono iniziate le difficoltà e i rapporti tra i due contraenti, Provincia e impresa, si sono man mano deteriorati, fino alla decisione dell'ente di tirarsi indietro con la rescissione in danno del contratto.

La Nuova 3T Global service non ha gradito e ha citato in giudizio la Provincia per illegittima risoluzione del contratto d'appalto, chiedendo il risarcimento per i danni materiali, ma anche per la lesione della dignità e dell'immagine professionale.

Davanti al giudice del tribunale di Chieti l'impresa ha sostenuto le proprie ragioni. La Provincia, invece, non s'è proprio presentata. L'esito è stato una condanna in contumacia.

Una magra figura per questo ente, macchina amministrativa che il presidente Enrico Di Giuseppantonio sta tentando di oleare fin dall'inizio del suo mandato, promuovendo il pieno dialogo tra i diversi settori per assicurare l'efficienza del sistema. Ma qualcosa, come in questo caso, è sfuggito.

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