Provincia di Chieti senza fondi, scuole al freddo dopo le feste

Il presidente Pupillo sollecita la Regione a trovare le risorse economiche per accendere le caldaie in 25 istituti superiori

CHIETI. Cosa c’è di peggio dal trovare carbone nel sacco della Befana? Per gli studenti sicuramente un’ aula gelata che li attende al rientro dalle vacanze natalizie. Un dono sgradito che gli allievi di 25 istituti scolastici sparsi sul territorio teatino, potrebbero ricevere il 6 di gennaio. La Provincia, ente al quale è affidata la gestione delle scuole superiori, ha lanciato l’sos alla Regione: i fondi in cassa non bastano per assicurare il riscaldamento delle aule da gennaio in poi. E il problema va risolto subito, prima del suono della campanella che annuncia il rientro in classe. A denunciare il problema è il presidente della Provincia Mario Pupillo che chiede al presidente della Regione Luciano D’Alfonso di trovare le risorse per scongiurare un inverno freddo nelle scuole.

«Stiamo facendo di tutto per trovare una soluzione concreta a questa emergenza» spiega il presidente della Provincia Pupillo «per domani è stato convocato un vertice tra Ente e assessore regionale alle Attività produttive Giovanni Lolli proprio per affrontare il passaggio delle funzioni fondamentali e non da un Ente all’altro e per avere rassicurazioni sulla soluzione da vere e proprie emergenze».

Tra queste il riscaldamento scolastico come pure la necessità di interventi o della chiusura di strade pericolose in previsione di neve e ghiaccio. Il presidente non nasconde un velo di preoccupazione «la delibera sottoscritta dalla Provincia» prosegue Pupillo «ha l’obiettivo di sollecitare la Regione a trovare gli strumenti economici per risolvere un problema, per la verità, già annunciato». Le prime avvisaglie si sono manifestate nel 2012 quando al timone della Provincia c’era Enrico Di Giuseppantonio.L’Ente, soffocato da debiti e da tagli ai finanziamenti statali sempre più consistenti ha lanciato, in passato, più volte l’allarme sull’impossibilità di assicurare l’accensione delle caldaie negli istituti superiori. Ora la situazione è peggiorata. «Siamo stati costretti ad approvare un bilancio sofferto e travagliato» rivela Pupillo «un dissesto avrebbe aperto le porte ad altre mille difficoltà». Pupillo è amareggiato per una legge che ha «disatteso» i politici «disinteressati». «Siamo stati eletti presidenti della Provincia, in tutta Italia, il 12 ottobre e 5 giorni dopo è stata approvata la legge di stabilità che prevede il taglio di un miliardo di euro per il 2015 e di due per l’anno successivo. In queste condizioni l’Ente non può offrire più alcun servizio. Ci sentiamo beffati da una legge poco chiara che ci toglie mansioni importanti e non stabilisce a chi verranno affidate in alternativa».