Provincia inseguita dai creditori altri debiti per un milione e mezzo

Ventotto decreti ingiuntivi e un pignoramento, il presidente: "Stiamo lavorando per risanare i conti dell’ente"

CHIETI. Ventotto decreti ingiuntivi e un pignoramento per un importo complessivo pari a un milione e mezzo di euro. La Provincia è sull'orlo del dissesto economico e il presidente, Enrico Di Giuseppantonio, lancia un appello accorato ai creditori: «Stiamo risanando l'ente, dateci fiducia e avrete quanto vi spetta». La speranza è quella di evitare il commissariamento di un ente già dichiarato «strutturalmente deficitario» dal ministero.

«Ci stiamo impegnando al massimo per rimpinguare casse esangui e mettere riparo agli errori macroscopici commessi dal centrosinistra. Altro che amministrazione immobile. Il simpaticissimo ex presidente Tommaso Coletti», attacca Di Giuseppantonio, «è bravo a cambiare le carte in tavola ma i numeri non sono interpretabili».

E quelli forniti dalla giunta provinciale di centrodestra sono impietosi. Solo a settembre sono arrivati sul tavolo dei dirigenti della ragioneria altre 29 richieste di pagamento tra decreti ingiuntivi vari e pignoramenti. Spicca la parcella presentata alla Provincia dalla Banca Serfina che vanta un credito di oltre 500mila euro. «Soldi relativi a una promessa di contributo fatta da Coletti, attraverso una semplice lettera d'intenti, al comitato organizzatore di Eurobasket 2007 poi disciolto. Non esiste una delibera o una determina che attesti questa spesa eppure», riprende Di Giuseppantonio, «c'è un preciso ordine di assegnazione del giudice».

Il pignoramento verrà saldato, con ogni probabilità, con parte dei 3 milioni e 400mila euro che il Comune di Chieti deve riconoscere alla Provincia per un contenzioso legale perso. Ma preoccupa la mole dei creditori che continua a bussare, sentenze del giudice alla mano, alla porta del palazzo provinciale.

«Altri due decreti ingiuntivi riguardano la manifestazione Eurobasket. Parliamo, rispettivamente, di 292mila e 30mila euro. La situazione è drammatica», ammette Di Giuseppantonio, «e siamo virtualmente in dissesto con 11 milioni e 400mila euro di fatture da onorare a fronte di circa 3 milioni e 800mila euro di cassa senza dimenticare i rigidi vincoli imposti dal patto di stabilità».

Ciò malgrado l'amministrazione provinciale non si arrende e chiede ai creditori di pazientare ancora un po'. Una concessione di fiducia necessaria per scongiurare il commissariamento dell'ente. Ipotesi tecnica che potrebbe far perdere ai creditori una buona fetta delle somme che la Provincia deve loro.

«Ai creditori chiediamo di evitare ingiunzioni di pagamento e pignoramenti. Stiamo lavorando sodo», riprende Di Giuseppantonio, «per riportare i conti in ordine. Abbiamo eliminato le feste e i contributi a pioggia clientelari. In compenso non abbiamo toccato i soldi per il sociale e per altri settori basilari della vita pubblica. Al tempo stesso chiediamo un supplemento di fiducia ai cittadini perché, checché ne dica il centrosinistra, ci stiamo prodigando per il bene della Provincia». Annuiscono gli assessori Gianfranca Mancini, sociale, Silvio Tavoletta, sport, Remo Di Martino, cultura e Daniele D'Amario, delegato al lavoro. Il vice presidente Antonio Tavani traccia la strada da seguire. «Utilizzeremo il nostro patrimonio», spiega, «per salvare l'ente dal dissesto finanziario». (j.o.)

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