Pupillo: in ospedale pochi medici e infermieri

Il sindaco: reparti dimezzati e macchinari vecchi. La Asl: al Renzetti 4 dipartimenti in più

LANCIANO. «Aver concesso all'ospedale Renzetti quattro dipartimenti non compensa il taglio di dieci unità complesse, la dipendenza dei reparti di nefrologia-dialisi e diabetologia dal presidio di Vasto e non risolve i problemi della mancanza di personale e di macchinari». Il sindaco Mario Pupillo attacca il piano di riordino degli ospedali adottato dalla Asl provinciale.

Applausi ha ricevuto il duro "atto d'accusa" rivolto da Pupillo ad Asl e Regione, rappresentate dal sub commissario Giovanna Baraldi e dal presidente Gianni Chiodi, nel convegno organizzato in città dall'Anaao Assomed (associazione medici dirigenti) sul futuro degli ospedali. Critiche all'atto aziendale presentato dal direttore sanitario Amedeo Budassi: esempio di nuova organizzazione dei percorsi di cura che mettono al centro il paziente, per la Asl, documento che mette in ginocchio il Renzetti invece per il sindaco.

Tagli di reparti.
«Il piano entrato in vigore il 30 novembre», ha spiegato Budassi, «riorganizza in modo integrale i servizi sanitari e gli ospedali. Taglia gli sprechi e rafforza i presidi di Lanciano e Vasto con la concessione rispettivamente di 4 e due unità operative a valenza dipartimentale». «Sono stati saldi di fine stagione», li ha bollati Pupillo bocciando l'atto e colui che l'ha redatto: il manager Francesco Zavattaro, reo di «non concertare mai le scelte». «Sono sbucate dal cilindro quattro unità dipartimentali (unità a connotazione specialistica e con autonomia funzionale e gestionale, ndc) per il Renzetti», ha detto Pupillo rivolto a Chiodi, «ma sono state tagliate oltre 10 unità complesse e l'autonomia gestionale dei reparti». Sono diventati dipartimenti semplici dermatologia, citodiagnostica, gastroenterologia, e odontostomatologia, ma restano fuori nefrologia e diabetologia che servono migliaia di pazienti. «Addirittura i due reparti dipenderanno da Vasto: una follia» per il sindaco che evidenzia anche le condizioni di lavoro nel Renzetti.

Il personale.
«Altro che nuove assunzioni», ha detto Pupillo, «qui non arriva un medico: ci sono persone con 1200 ore di straordinario sulle spalle e infermieri che fanno i doppi turni per non lasciare sguarniti i reparti. Ci avete consegnato un ospedale con reparti dimezzati, senza personale, con attrezzature obsolete e liste di attesa chilometriche». Di tutt'altro avviso il presidente della Regione Chiodi e quello della commissione bilancio della Regione, Emilio Nasuti. «Nessun declassamento per il Renzetti che oltre a 18 unità complesse», sostiene Nasuti, «ne ha quattro a valenza dipartimentale e la possibilità di fare di nefrologia e diabetologia altri dipartimenti. Inoltre a febbraio avrà il nuovo pronto soccorso e in futuro il nuovo presidio». Il presidente Chiodi, però, è stato evasivo, limitandosi a dire che la proposta che la Regione dovrà inviare al ministero della Salute sugli ospedali «è in fase embrionale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA