Raccolta abusiva di tartufi Denuncia e maxi multa

Torricella Peligna: pensionato senza tesserino trovato con 700 grammi di tuberi Mattei (Forestale): danni alle aree vocate anche per l’uso di attrezzi non previsti

TORRICELLA PELIGNA. Raccoglieva tartufi senza il tesserino regionale. Un pensionato della zona è stato denunciato e multato dalla Forestale per raccolta abusiva dei pregiati tuberi.

I comandi stazione di Casoli e Torricella Peligna sono stati impegnati, nei giorni scorsi, in controlli mirati nella provincia per contrastare il crescente fenomeno delle violazioni in materia.

Dopo diversi appostamenti, le guardie forestali hanno sorpreso un pensionato della zona, intento a cercare e raccogliere tartufi senza la prevista autorizzazione rilasciata dalla Regione.

L’uomo aveva già raccolto circa 700 grammi di tartufo estivo, quantitativo che è stato sequestrato insieme a un lungo bastone, utilizzato sempre nella raccolta. La sanzione per l’infrazione che la Forestale gli ha contestato arriva fino a 1.200 euro.

«Negli ultimi 20 anni il settore della tartuficoltura ha fatto registrare un forte sviluppo», spiega la comandante provinciale della Forestale, Livia Mattei, «basti pensare che sono oltre 3mila i raccoglitori che hanno pagato la tassa di concessione per il 2013 in Abruzzo. Alla crescita del settore è corrisposta, però, una preoccupante e a volte irreversibile erosione del patrimonio tartuficolo naturale, a causa del mancato rispetto delle regole».

Oltre a non rispettare le quantità giornaliere consentite, gli orari e i periodi di raccolta, ciò che preoccupa di più il sono le modalità spesso “predatorie”, e contro legge, con cui si cercano e raccolgono tartufi.

«Eppure la norma, la legge regionale n° 66 del dicembre 2012, spiega tutto molto bene», continua la Mattei, «non solo non si ricoprono le buche scavate e si utilizzano attrezzi non previsti, perché troppo invasivi, ma si effettuano vere e proprie “zappature” delle aree tartufigene, asportando tutto quanto ci sia di asportabile e distruggendo il bene e la sua possibilità di rinnovazione».

A tutto questo si aggiungono casi, come quello scoperto a Torricella Peligna, dove anche chi è sprovvisto del tesserino per la raccolta si riversa nelle aree dove crescono i tartufi, contribuendo così ad aggravare il fenomeno di degrado.

«L’impegno del corpo forestale», conclude la comandante provinciale, «è contrastare il fenomeno della raccolta abusiva anche a tutela del territorio e di un bene patrimonio di tutti».

Stefania Sorge

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