Recinti, giusto demolirli

I giudici danno ragione al Comune: opere abusive

VASTO. «La recinzione deve essere rimossa perché è abusiva». Sono le conclusioni alle quali è giunto il Tar di Pescara che, sul solco di una giurisprudenza ormai consolidata, ha rigettato il ricorso presentato da Rino Pomponio, titolare dello stabilimento balneare “Il Delfino” e presidente del consorzio “Lidi vastesi” avallando così la linea dura adottata dal Comune. Il ricorrente, assistito dagli avvocati Giuseppina Di Risio e Giuseppe Tagliente, ha impugnato l’ordinanza di demolizione del 30 maggio 2008 con la quale l’allora dirigente della sezione urbanistica comunale, Alfonso Mercogliano intimava all’operatore di rimuovere la recinzione installata intorno alla struttura durante il periodo estivo, essendo la stessa autorizzata solo per l’inverno.

Il tribunale amministrativo aveva in prima battuta accolto l’istanza cautelare e sospeso il provvedimento, ma nell’udienza svolta nelle scorse settimane è entrato nel merito dando ragione al Comune, assistito dagli avvocati Mercogliano e Zaccaria. «L’ordinanza di demolizione appare giustificata sia sulla base della precarietà del titolo edilizio, che consentiva la recinzione solo d’inverno, sia sulla base della peculiare e restrittiva disciplina del demanio marittimo», sostengono i giudici amministrativi, secondo i quali le reti metalliche installate intorno allo stabilimento, oltre che essere vietati dal piano del demanio marittimo comunale, «non sono suscettibili di sanatoria».

A Pomponio, protagonista insieme ad altri colleghi della battaglia a favore delle recinzioni che ha trovato alleati nel centrodestra in Regione, non resta ora che dare seguito all’ordinanza del Tar di Pescara, anche se può giocarsi la carta del Consiglio di Stato dove pendono, tra l’altro, altri ricorsi, come quello presentato dai titolari del “Lido del Sole” e di “La Bussola” nel centrale lungomare Cordella. In questo caso sono stati impugnati i provvedimenti con i quali il Comune ha condizionato il rilascio della concessione demaniale alla rimozione della recinzione installata intorno alle strutture dopo che lo stesso Tar di Pescara aveva confermato la legittimità dell’operato dell’ufficio urbanistico.

Insomma, la “guerra” ad oltranza tra l’amministrazione che vuole liberare la spiaggia dalle reti metalliche e i balneatori che le difendono intravedendo nelle barriere l’unico deterrente ai raid vandalici, continua a suon di carta bollata. Finora sono due le recinzioni abbattute dalle ruspe del Comune: la “Sirenella”, di cui è titolare Marco Del Casale e “Sabbia d?oro” di Emidio Gattafoni. Un’azione di forza che suscitò molto clamore.