Renzetti, altri tagli al personale

Pupillo (centrosinistra): «Nessun progetto per l'ospedale, politici assenti»

LANCIANO. «Qual è il futuro del Renzetti?». E' la domanda che il candidato sindaco del centrosinistra, Mario Pupillo, diabetologo dell'ospedale, pone alla dirigenza della Asl provinciale e alla Regione. Lo fa all'indomani dell'annuncio, da parte del commissario alla sanità, Gianni Chiodi, del taglio di 111 unità operative complesse nella Asl chietina.

Una mannaia pronta ad abbattersi sugli ospedali di Lanciano e Vasto. «Medici e infermieri del Renzetti lottano ogni giorno per poter lavorare bene e la Asl provinciale e la Regione, invece di sostenerli, li lasciano nel limbo», sostiene Pupillo, «non ci sono progetti né idee chiare sul ruolo e sul futuro del presidio frentano e i politici locali, anzichè intervenire, tacciono».

Il candidato sindaco del centrosinistra, e diabetologo del Renzetti, non risparmia le accuse verso il centrodestra, reo di aver lasciato, e di lasciare, l'ospedale frentano all'abbandono. «Il piano per la razionalizzazione della rete assistenziale presentato da Chiodi taglia ben 111 unità operative complesse», annuncia Pupillo, «questo significa che è pronta ad abbattersi una scure sugli ospedali di Lanciano e Vasto perchè Chieti, con il policlinico e l'ospedale universitario, fa la parte del leone».

Una situazione inquietante, che getta ombre sul futuro dell'ospedale cittadino che deve fare i conti già con organici sottodimensionati - nel reparto di Radiologia, ad esempio, ci sono 5 anzichè 10 medici - problemi nel reperire le risorse necessarie per il lavoro quotidiano e tagli dei reparti, non solo quelli di eccellenza. Dopo le unità di chirurgia maxillo-facciale e neurotraumatologia, che saranno trasferite a Pescara come previsto già nella prima bozza del piano, la trasformazione in unità semplici dei reparti di oculistica, otorino, geriatria, neurologia, oncologia, laboratorio analisi ed anatomia patologica e la cancellazione di Urologia, a rischiare ora è persino l'unità complessa di cardiologia.

«Si litiga su dove porre l'emodinamica, se a Lanciano o a Vasto», afferma Pupillo, «ed invece nella nuova bozza è prevista una sola cardiologia nella Asl provinciale, e sarà a Chieti. A Lanciano e Vasto resteranno pochi posti letto».

Una scelta che, se confermata, avrebbe ripercussioni negative anche sulla stroke unit (reparto semintensivo dedicato alla diagnosi ed alla cura dell'ictus), l'unica della Provincia, che ha bisogno di un'emodinamica e, di conseguenza, di una unità coronarica complessa a cui appoggiarsi.

«Il problema è che il riordino è fatto senza trasparenza, sulla base di numeri che non fanno capire qual è il ruolo del presidio lancianese», aggiunge Pupillo che critica la direzione Asl, anche per la scelta di non apportare modifiche al nuovo sistema informatico del Cup che, dopo 4 mesi, continua a creare disservizi e disagi, con pazienti in fila per ore.

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